Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2024

We have always lived in the castle -Abbiamo sempre vissuto nel castello- di Shirley Jackson: una storia di alienazione.

"Le case non sono spazi sicuri nella narrativa di Shirley Jackson , ma sono palcoscenici di sconvolgimenti. Rispecchiano sia la vulnerabilità dei loro inquilini che i loro peggiori impulsi". Nel suo ultimo e più grande romanzo, We Have Always Lived in the Castle ( Abbiamo sempre vissuto al castello ) scritto agli inizi degli anni '60, Jackson mette in primo piano due donne alienate, diverse tra loro ma complementari, intrappolate dalle proprie paure e dall'ambiente circostante, così terribilmente sole nella loro alterità, colte nel processo di disintegrazione del loro io, attraverso la lente del trauma. Crea inoltre un certo archetipo di narratore di cui non ci si può e non si deve fidare: un motivo così popolare nella letteratura di oggi. Incipit: " Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott’anni e abito con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l’anulare della stessa lungh

Disturbo dissociativo d'identità: La Casa delle Anime di Matt Ruff

  Le molteplici sfaccettature del carattere hanno affascinato a lungo la letteratura.  Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde del 1866 consacrò l'autore, Robert Louis Stevenson, alla fama letteraria, ed ebbe un impatto emotivo notevole sul pubblico, esaminando che cosa succede quando si perde il controllo di una parte di sé. Toccò qualcosa che tutti possiamo immaginare, perché sappiamo che esistono diverse versioni di noi stessi. A un livello semplicistico, potrei essere infastidita dal mio io di ieri per aver litigato con la mia migliore amica e aver lasciato il mio io di oggi a scusarsi. Potrei essere furiosa con il me del mese scorso per non aver studiato abbastanza, lasciando il me di questo mese a dover recuperare in vista dell’esame. Eppure il classico di Stevenson è, in sostanza, una presentazione romanzata (e non un’osservazione scientifica) di un caso estremo di DID (disturbo dissociativo di identità): un rispettabile gentiluomo vittoriano e un mostro bestiale risiedo