Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali.
Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato.
Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant.
Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento di orizzonti, fino a formare individui critici e razionali capaci di correggersi reciprocamente scoprendo i classici e la storia della filosofia come "storia di problemi, di teorie, di critiche e errori" (Dario Antiseri)
Cercare o esaminare, procedere per indagine, non dare nulla per scontato, mantenere viva la tradizione razionale occidentale e far si che essa possa coesistere con le domande dell'esperienza individuale degli alunni, questa è la finalità dell'esercizio a filosofare che il metodo zetetico propone.
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