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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Alice nel Paese delle Meraviglie e il nonsense

Fino a tempi recenti l'uso del termine nonsense (gioco logico-linguistico)  è stato radicato più saldamente al genere della letteratura per bambini, ritenuta luogo appropriato per le “sciocchezze/assurdità”. È solo nell’ultimo quarto del ventesimo secolo che i critici hanno cominciato a prendere sul serio l’etichetta, riconoscendo il nonsense letterario come un genere a sé stante. Da allora, molti critici hanno iniziato a guardare più da vicino i nonsense, le “sciocchezze” di Carroll. Non si tratta di semplici parole senza senso ma di una vera e propria forma d'arte che fu introdotta per la prima volta nella letteratura dall'illustratore Edward Lear (1812 – 1887) che irruppe sulla scena letteraria del 1846 con i suoi folli giochi di parole  nella raccolta A Book of Nonsense che  conteneva circa 115 limerick caratterizzati da una totale mancanza di significato o scopo, e che divenne un bestseller immediato. Privando parole e nomi del loro significato etimologico, Book of No