Una delle storie più conosciute di tutti i tempi quella di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ma chi era lo scrittore Lewis Carroll? E la bambina di cui probabilmente narrò le avventure nel mondo sotterraneo?
In sintesi, soddisfiamo questa curiosità...
Ma chi era lo scrittore Lewis Carroll? E la bambina di cui probabilmente narrò le avventure nel mondo sotterraneo?
In sintesi, soddisfiamo questa curiosità...
Alice Pleasance Liddell era la figlia di Henry Liddlell, il preside del Christ Church
College, uno dei collegi costituenti l'Università di Oxford dove Carroll arrivò nel 1851 per insegnare matematica, ed era nata il 4 maggio 1852. Aveva sei sorelle e quattro
fratelli. Era brunetta e molto carina. Fra gli amici del papà ce n’era uno che
le era particolarmente affezionato: il reverendo Charles Ludwidge Dodgson riservato
e meticoloso, proprio come ci si immaginerebbe un matematico dell'Università di Oxford. Ma Charles Ludwidge Dogdson nell’immaginario
collettivo non è uno scienziato famoso ma il papà di una delle storie più
raccontate di sempre: “Alice nel paese delle meraviglie". Figura
curiosa sia per alcune asimmetrie nell’aspetto fisico ( infatti si dice avesse una
spalla un po’ più alta dell’alta, gli occhi non proprio della stessa altezza…) sia per la balbuzie che una volta adulto
gli avrebbe impedito di fare il predicatore, Dogdson era un amabile prestigiatore; si divertiva a inventare sempre giochi
nuovi a modificare i vecchi, a escogitare problemi di logica e matematici nonché rompicapo alfabetici cifrati. Amava, forse più di ogni altro passatempo, fare
ritratti fotografici alle bambine più che ai maschietti poiché esse suscitavano in lui sensazioni di purezza. L'attrazione per i bambini, che ha alimentato nel tempo sospetti di pedofilia, è facilmente spiegabile: la facoltà infantile per
eccellenza, la fantasia e con essa la capacità di osservare con perfetto candore la
realtà, serviva infatti allo scrittore per mettere a nudo le
assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli
giochi di parole basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più
intelligenti.
Alice Liddell, era
sicuramente la bambina che il professore amava di più.
Non è chiaro come, ma forse, per intrattenere Alice e i suoi fratelli tra uno scatto e l’altro, il matematico rispolverò la vecchia passione e si ritrovò a raccontare fantastiche storie. Piacevano così tanto ai bambini che presto, per essi, l’appuntamento con Dodgson e le sue avventure divenne una piacevole abitudine. Come quel giorno d’estate del 1862, quando il professore, in compagnia del reverendo Robinson Duckworth e delle figlie del decano, era uscito in barca per una passeggiata lungo le rive del fiume Isis (come viene chiamato il Tamigi dalle parti di Oxford). “Raccontaci una storia”, implorarono i bambini durante la gita in barca e il pic nic che ne seguì: “e mister Dodgson cominciò”, avrebbe ricordato Alice Liddell una volta diventata adulta. Cominciava così, il racconto orale del viaggio di Alice dalla tana di un coniglio dritta nel mondo "under ground", un altrove immaginario sotterraneo, onirico, fatto di paradossi e pieno di creature bizzarre.
Non è chiaro come, ma forse, per intrattenere Alice e i suoi fratelli tra uno scatto e l’altro, il matematico rispolverò la vecchia passione e si ritrovò a raccontare fantastiche storie. Piacevano così tanto ai bambini che presto, per essi, l’appuntamento con Dodgson e le sue avventure divenne una piacevole abitudine. Come quel giorno d’estate del 1862, quando il professore, in compagnia del reverendo Robinson Duckworth e delle figlie del decano, era uscito in barca per una passeggiata lungo le rive del fiume Isis (come viene chiamato il Tamigi dalle parti di Oxford). “Raccontaci una storia”, implorarono i bambini durante la gita in barca e il pic nic che ne seguì: “e mister Dodgson cominciò”, avrebbe ricordato Alice Liddell una volta diventata adulta. Cominciava così, il racconto orale del viaggio di Alice dalla tana di un coniglio dritta nel mondo "under ground", un altrove immaginario sotterraneo, onirico, fatto di paradossi e pieno di creature bizzarre.
Il pomeriggio del 1862 è diventato famoso quasi quanto la storia stessa. Alice
chiese a Dodgson di scriverle la storia, e , nel Natale del 1864, le consegnò
il manoscritto con il titolo "Le avventure di Alice sotto terra". Il manoscritto originale, accuratamente scritto a mano e illustrato da Dodgson, custodito nella British Library, è un oggetto straordinariamente bello, la copertina decorata con un bordo di fiori di campo ribelli, come un giardino incolto. La dedica, impreziosita da rampicanti verdi arricciati, recita: "Un regalo di Natale a un caro bambino in ricordo di giorno d'estate. L'ultima pagina contiene una
piccola foto del viso di Alice e, sotto, un suo ritratto che Dodgson aveva
disegnato a mano. Nel 1865 quella storia diventata nel frattempo un libro veniva pubblicata nella versione più familiare Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui Dodsgson alterò “Under” in “Wonder” e “Ground” in “Land. Dodgson preferì firmare il manoscritto con lo pseudonimo di Lewis
Carroll, probabilmente per paura che l’anticonformismo del libro, la sua carica
eccentrica e innovatrice, talvolta addirittura critica e polemica nei confronti
delle istituzioni del tempo, potessero arrecare danno al suo nome e alla sua
professione.Iil libro ha un successo travolgente e sull'identità del suo autore cominciano a circolare miti e leggende. Sette anni dopo, Carroll
pubblicò il seguito con il titolo Attraverso lo specchio e ciò che Alice
trovò lì Entrambi i
volumi godettero fin dall'inizio di una grande popolarità e raggiunsero
un'elevata tiratura. Tuttavia l'opera non fu accolta
solo positivamente: molti critici contemporanei rifiutarono l'opera a causa
degli episodi insensati e della rappresentazione satirica degli adulti e delle
istituzioni.
Per
la biografia e le citazioni : L.Carroll Alice
nel paese delle meravigle.. Edizione integrale - edito da Giulio Einaudi Editori.
è una delle storie che adoro
RispondiEliminalou