Il nonsense (negation of sense) è un accorgimento retorico che si
presenta al lettore come un gioco linguistico o intellettuale che deve essere,
ma non sempre viene riconosciuto. Carroll lo usò nelle sue opere (Alice nel Paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio) per criptare
i propri messaggi e colpire al cuore il Victorian
Compromise.
Cosa fu il Compromesso Vittoriano?
L'età vittoriana (parliamo del periodo compreso nel regno della regina Vittoria 1837-1901) fu un'epoca di contrasti e squilibri sociali (progresso e riforme contro ingiustizia sociale e povertà). La società era inoltre basata su un sitema di valori morali che potevano essere soddisfatti solo dalla classe borghese medio - alta: duro lavoro, rispettabilità, educazione, famiglia patriarcale, buone maniere, repressione della sessualità e della nudità (perfino nell'arte), verginità, filantropia, carità e obbedienza ai precetti religiosi in linea con il puritanesimo. Tutto quello che non si conformava a questi valori era considerto malvagio e immorale. Il compromesso vittoriano rappresentò, in sintesi, il tentativo di equilibrare la frattura all'interno della società britannica tra quelle che all'epoca vennero definite due nazioni: quella operaia e quella dei privilegiati. Così se da un lato lo Stato attuò una politica di non ingerenza economica liberalizzando il mercato e il commercio (che insieme all'ampliamento dell'impero coloniale portò grande prosperità) dall'altro tentò l’adozione di provvedimenti che migliorassero le condizioni di vita e di lavoro della classe operaia, ma che principalmente cercavano di persuadere, intimidire o punire i poveri affinché accettassero la loro sorte e si comportassero bene. Tutta la società vittoriana fu dominata da un “soddisfatto ottimismo” nei confronti della scienza e del progresso: lo sfruttamento irresponsabile dei lavoratori adulti e brutale dei bambini, i lunghi orari di lavoro, i salari da schiavi, rimasero comunque alla base della prosperità della nazione e su di esso fu più conveniente stendere un velo di ipocrisia. Ospizi, istituti di carità, beneficenza: la consapevolezza dei problemi dei poveri prese la forma di un umanitarismo che affrontava i sintomi, non i mali della società (la prostituzione minorile le terribili condizioni di vita, l’assenza di cure mediche e di istruzione, la violenza di strada e la criminalità, l'ubriachezza, la cattiva alimentazione, la disoccupazione, allora chiamata "pigrizia).Tutti sintomi di una società i cui membri erano molto poveri e in difficoltà.
Cosa fu il Compromesso Vittoriano?
L'età vittoriana (parliamo del periodo compreso nel regno della regina Vittoria 1837-1901) fu un'epoca di contrasti e squilibri sociali (progresso e riforme contro ingiustizia sociale e povertà). La società era inoltre basata su un sitema di valori morali che potevano essere soddisfatti solo dalla classe borghese medio - alta: duro lavoro, rispettabilità, educazione, famiglia patriarcale, buone maniere, repressione della sessualità e della nudità (perfino nell'arte), verginità, filantropia, carità e obbedienza ai precetti religiosi in linea con il puritanesimo. Tutto quello che non si conformava a questi valori era considerto malvagio e immorale. Il compromesso vittoriano rappresentò, in sintesi, il tentativo di equilibrare la frattura all'interno della società britannica tra quelle che all'epoca vennero definite due nazioni: quella operaia e quella dei privilegiati. Così se da un lato lo Stato attuò una politica di non ingerenza economica liberalizzando il mercato e il commercio (che insieme all'ampliamento dell'impero coloniale portò grande prosperità) dall'altro tentò l’adozione di provvedimenti che migliorassero le condizioni di vita e di lavoro della classe operaia, ma che principalmente cercavano di persuadere, intimidire o punire i poveri affinché accettassero la loro sorte e si comportassero bene. Tutta la società vittoriana fu dominata da un “soddisfatto ottimismo” nei confronti della scienza e del progresso: lo sfruttamento irresponsabile dei lavoratori adulti e brutale dei bambini, i lunghi orari di lavoro, i salari da schiavi, rimasero comunque alla base della prosperità della nazione e su di esso fu più conveniente stendere un velo di ipocrisia. Ospizi, istituti di carità, beneficenza: la consapevolezza dei problemi dei poveri prese la forma di un umanitarismo che affrontava i sintomi, non i mali della società (la prostituzione minorile le terribili condizioni di vita, l’assenza di cure mediche e di istruzione, la violenza di strada e la criminalità, l'ubriachezza, la cattiva alimentazione, la disoccupazione, allora chiamata "pigrizia).Tutti sintomi di una società i cui membri erano molto poveri e in difficoltà.
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