Praticare lo haiku per un haijin non è solo comporre poesie, secondo specifiche regole metriche e retoriche,significa anche adeguarsi a un’etica di comportamentoche rispecchia un modo diverso di porsi nel mondo e un diverso rapporto con la natura di cui ci si ferma un attimo a contemplare la bellezza e l’instabilità. -Tadao Araki-
Aggettivi e avverbi non sono graditi agli haiku così come i virtuosismi letterari utilizzati per arricchire le immagini dello scritto. Bastano solo poche parole, poche pennellate sulla tela.
Tutto questo accomuna gli haiku alla tradizione pittorica del sumi-e.
Tutto questo accomuna gli haiku alla tradizione pittorica del sumi-e.
L'espressione sumi-e deriva dall'unione di due termini: "e" che significa pittura, "sumi" che significa inchiostro nero. Nata in Cina durante la dinastia Tang, questa forma di espressione artistica prevede l'uso dell'inchiostro in gradazioni che vanno dal nero puro a tutte quelle che si possono ottenere diluendo l'inchiostro con l'acqua. Il sumi-e è il mondo del bianco-nero, ma anche il territorio delle tonalità di grigio, capaci di restituire sulla carta le sensazioni dei colori. Lo spazio bianco, lasciato volutamente dall'artista, fa da contorno alle immagini e dà armonia alle forme dipinte. Essenziale, senza una linea in più, capace di scatenare emozioni in chi lo vede, un dipinto sumi-e comunica l'essenza della natura, tema dominante della grande pittura cinese. L'espressione del reale, del paesaggio viene ridotta alla sua forma pura, spoglia, essenziale e al tempo stesso fortemente simbolica.
Le figure umane e le opere dell'uomo non distolgono mai lo sguardo dagli elementi centrali del dipinto che possono essere una cascata, una montagna, un albero. Tutto questo è in linea con i presupposti dello spirito Zen; nello Zen quello che esprime la realtà può essere una sola
parola dopo ore di meditazione in silenzio, nel sumi-e sono poche linee nere su
pura carta bianca. Sulla base di quanto detto è facile comprendere che in questo tipo di pittura le decorazioni non valorizzano l’opera, bensì
ne offuscano l’autenticità. Esprimere un sentimento, attraverso le parole o a colpi di pennello, in modo completo, non lascia spazio alla suggestione e la suggestionabilità è il segreto delle arti giapponesi. Semplicità, chiarezza, freschezza, profondità sono le qualità che appartengono all'estetica Zen e ogni haiku ha il suo motivo dominante: sabi(isolamento), wabi(povertà), aware(instabilità) yugen(mistero).
Chiyo-jo
Nell'acqua limpida
non c'è un inizio
non c'è una fine
Danzano insieme
non c'è una fine
Danzano insieme
le spighe dell'orzo
e le farfalle
Ikenishi Gonsui
Il guizzo di una carpa:
sull'acqua torna il silenzio
un cuculo
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