I bambini di Bucarest: l'Inferno degli angeli



E' un mondo sommerso dove convivono insieme bambini dimenticati dagli adulti, bambini violentati ,“aureolaci” (bambini dagli 8 ai 15 anni, che raccolgono elemosina ai semafori) bambini senza diritti che vanno ad alimentare l'orrenda tratta che dagli anni '80 attraversa i Balcani e porta nel nostro paese piccoli mendicanti, piccole prostitute, piccoli storpi .

Quando un anno fa la referente del Telefono Azzurro di Massa, Mariagiovanna Guerra, e il referente per la Polizia Penitenziaria, Aloisio Giuseppe, (da anni queste due istituzioni collaborano insieme con un progetto Bambini e Carcere) mi hanno proposto di portare aiuti umanitari ai bambini di Bucarest quasi non ci volevo credere. Avevo sentito parlare di questi piccoli angeli, ma mai avrei creduto di imbattermi in un'esperienza da un lato forte e sconvolgente, dall'altro, ricca e costruttiva per il suo alto valore umano. Per prepararmi ad affrontare adeguatamente il confronto con la realtà che avrei incontrato, ho iniziato a documentarmi sul perché, sul motivo per cui dei bambini vivono nelle fogne, nei cunicoli sotterranei  della capitale incastrati tra i tubi, grandi da occupare metà dello spazio disponibile nei cunicoli, del metanodotto che nel freddo inverno di Bucarest fanno si che questi angeli non muoiano di freddo in una città in cui d'inverno la temperatura può arrivare fino a -20°. La storia insegna che l'ex dittatore rumeno, Ceausescu, nella sua folle idea di governare una popolazione di circa 30 milioni di persone  decise di  proibire l'uso di contraccettivi e vietare gli aborti, autorizzando blitz improvvisi nelle abitazioni per verificare l'eventualità di pratiche di  aborto clandestine e introducendo altre politiche a sostegno dell'incremento del tasso di natalità e della diminuzione delle percentuali di divorzi.  La popolazione cominciò a crescere ma con essa crebbe anche il tasso di povertà che portò, come conseguenza immediata, l'abbandono di tanti bambini che non potevano essere mantenuti in famiglia. Queste creature, la polizia stessa si occupava di raccoglierli dalla strada, finivano negli orfanotrofi o negli istituti di stato "Cighid", questi ultimi definiti oggi dagli osservatori mondiali simili ai "gulag "(campi di lavoro correttivo). Qui, il dittatore Ceaucescu poneva le basi per la creazione del suo esercito di fedelissimi, la Securitad, composto per la maggior parte da uomini che erano cresciuti in questi istituti, e che fin dalla giovane età erano stati addestrati alla vita militare. La Securitad fu fedele a Ceaucescu fino alla fine della dittatura. Per i suoi membri, Ceaucescu era un padre, un grande padre: colui che li aveva tolti dalla strada. Con la caduta del regime a seguito della rivoluzione rumena del 1989, i governi che si sono susseguiti non hanno istituito delle politiche sociali adeguate nei riguardi dei bambini abbandonati. I pochi fondi devoluti a sostegno delle strutture d'accoglienza per questi bambini  sono il più delle volte finiti nelle tasche di funzionari scaltri e senza scrupoli che con il loro comportamento hanno contribuito ad accelerare l'inefficienza e il degrado degli istituti. La strada è diventata così  un'alternativa per i bambini ospitati nei ricoveri; i condotti sotterranei sono diventati le nuove dimore di una generazione che vive di stenti, di piccoli furtarelli e di prostituzione. E nella strada esiste una organizzazione: i bambini si raggruppano in “bande , piccoli gruppi dove il “leader riconosciuto” è la persona “più anziana” ed esperta della vita di strada; il leader detiene il potere nonché l'amministrazione dei beni del gruppo, ovvero i soldi racimolati dall'accattonaggio, dalla prostituzione e dai furti.  Il luogo in cui si è riversata nel tempo la maggior parte di loro, è Gare de Nord, la più grande stazione ferroviaria della Romania e il più grande centro di aggregazione dei ragazzi di strada, dei "randagi" di quelli che portano il sacchetto di colla sempre appresso. La sniffano in continuazione. C'è chi lo fa per non sentire la fame, chi per non sentire la solitudine, chi solo per puro sballo. L'Aurolac così si chiama. Oggi, in Romania, questa colla non può essere venduta ai minori, ma lo stesso effetto si ha anche acquistando una normalissima vernice al nitro, cosa che fanno tutti. Sniffano tutti, l'età non conta. Cominciano in tenerissima età, i più piccoli emulando i grandi, e arrivano a 18 anni con il fisico mal sviluppato, piccolo, magro che tradisce i loro anni effettivi. La libertà di cui godono (nessun adulto a cui dare conto nessuno, nessuno Stato che si prenda cura di loro) ha effetti devastanti sulla mente e ovviamente sul corpo. Per lo Stato questi bambini e ragazzi sono una piaga da nascondere non da aiutare. "Invisibili agli occhi del mondo", i ragazzi di strada di Bucarest, i ragazzi di Gare de Nord  hanno  storie individuali che si somigliano: scappati di casa perché figli di padri violenti e alcolizzati, orfani senza famiglia o abbandonati da famiglie troppo povere per mantenerli. Secondo un'indagine effettuata anni fa con i bambini di strada, la principale causa di fuga da casa  è l' abuso familiare che  subiscono per lo più da parte del padre che molto spesso è etilista e ha gravi psichici. Secondo alcune stime il 40% di questi ragazzi vive mendicando, il 30% svolgendo lavori saltuari, il 20% di furti e malvivenza a vari livelli, il 10% di prostituzione. La loro età varia dai 5 ai 20 anni, ma molti di loro non essendo stati denunciati all'anagrafe dai genitori non possono essere impegnati in un lavoro stabile. Arrivano nei cunicoli con alle spalle dispiaceri da dimenticare;  droga e alcool annullano i ricordi, rendono sopportabile il presente  ma allo stesso tempo bruciano il futuro! E i ragazzi di Gare de Nord, Franco Aloisio, Presidente dell'Associazione Parada, li definisce "irrecuperabili”.


L'associazione Parada opera sul territorio cercando di seguire le orme del suo fondatore, il clown franco-algerino Miloud Oukili, che nel 1992 scoprì il fenomeno dei bambini di strada e decise di vivere con loro per alcuni mesi. Miloud così facendo ne guadagnò la  fiducia, li ascoltò e li rese finalmente visibili al mondo. Portando nei sottosuoli di Bucarest l' arte circense, aiutò molti  ragazzi a diventare protagonisti della loro vita e del loro futuro.
Parada diviene un’associazione di volontariato, indipendente e autonoma nel gennaio 2006 dall'evoluzione della campagna “Un naso rosso contro l’indifferenza” in favore dei bambini e dei ragazzi che vivono in strada a Bucarest. Molti hanno aderito alla sua missione e, in Italia, i tanti sostenitori si sono uniti per creare a Milano "Parada Italia". L’associazione nasce inoltre dall'esigenza di  offrire sostegno e strumenti d’intervento per garantire un futuro ai bambini e ai giovani di strada. Parada, inoltre, cerca di coinvolgere la società civile tutta affinché diventi portavoce dei valori quali il rispetto e l’apertura alla diversità, valori che sono alla base della filosofia dell’associazione. Molteplici sono le attività dell’Associazione: l’unità mobile, la Caravana  è uno di essi. Si tratta di un servizio di assistenza stradale diurna e notturna che si pone come collegamento intermediario tra la strada e gli altri servizi offerti da Parada. Il Centro Diurno ad esempio è stato concepito come una alternativa al vagabondaggio in strada; il Centro è frequentato da circa 30/35 ragazzi e bambini ogni giorno contattati dagli operatori che lavorano sulla strada ma anche dai beneficiari della stessa struttura attraverso il passa parola. Il Centro offre servizi di igiene personale, pasti caldi assistenza medica e sociale e differenti attività educative e ricreative volte ad un piano di intervento personalizzato. Oltre all'unità mobile e al Centro Diurno, Parada offre servizio di supporto scolastico e psicologico. Tenendo conto delle diverse caratteristiche, delle problematiche specifiche di ciascun ragazzo, della loro situazione e dell'elevato tasso di analfabetismo, l'organizzazione offre la possibilità di reintegro scolastico nella classi "della seconda opportunità" presenti nella capitale. Reintegro scolastico e ovviamente reintegro sociale e lavorativo: queste le finalità dei programmi educativi. Per il raggiungimento di tali finalità si fa leva anche sull'arte circense e clownesca, sull'attività atletica e ludica importanti ausili per favorire il processo d’integrazione. Parada, a tal fine, organizza spettacoli e laboratori in Francia, Italia e Romania. Grazie al lavoro degli operatori di questa associazione e di altre presenti sul territorio, il fenomeno dei ragazzi di strada è radicalmente diminuito. Per il già citato Giuseppe Aloisio, il calo è dovuto a vari fattori: alcuni di questi ragazzi sono morti, devastati purtroppo dalla vita randagia e dall’Aurolac; altri hanno fortunatamente trovato posto in apposite case-famiglia, nate negli ultimi anni e volute da diverse associazioni, ecclesiastiche e laiche,  per tentare di arginare il fenomeno. Oggi, quelli che scappano dalle famiglie affidatarie e dagli orfelinat (orfanotrofi) per vivere in strada sono pochi. Ma una volta che un bambino sceglie la strada, spiega Aloisio, recuperarlo è difficile. “C’è un rapporto di uno a cinque, attraverso un lavoro costante. Per togliere dalla strada chi ha vissuto da randagio un mese, ci vogliono cinque mesi, un anno, cinque anni. Ciò significa che i ragazzi più grandi sono ormai "irrecuperabili".



Per chi volesse approfondire l'argomento, consiglio il sito dell'associazione: http://www.parada.it/







Commenti

  1. Bravissima PAM, tutto giusto e veritiero.Per chi come noi ha toccato con mano questa dura realtà, non può fare altro che diffondere notizie utili per aiutare, tramite l'associazione PARADA questa popolazione di ragazzi dimenticati da tutti.

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