Ci
capita spesso (anche involontariamente) quando ci troviamo al mare o al
supermercato di sparlare di qualcosa o qualcuno? Ma cosa è veramente il
pettegolezzo? Il dizionario lo definisce come “una chiacchiera inopportuna e
indiscreta, tesa a mettere in cattiva luce qualcuno, commentarne maliziosamente
la condotta”. In realtà sarebbe proprio questo “parlare male” a dare al pettegolezzo
una valenza negativa. Per la
psicologia, fare le comari assume bel altri significati, e non sempre
negativi. Il pettegolezzo, infatti, caratterizza la vita di un gruppo in tutte le culture, e presuppone una forte necessità di comunicare e di portare avanti la vita del gruppo stesso. Pertanto quando non c'è nulla di
prioritario da comunicare all'interno del gruppo, alcuni membri parlano di altri sia in termini negativi sia in termini positivi. Spesso, si confonde il pettegolezzo con le dicerie, le chiacchiere, che passano di bocca
in bocca e che si arricchiscono, via via, di particolari sempre nuovi e diversi, facendo convogliare la chiacchiera in una leggenda o in una storia inverosimile, spesso falsa. In tal senso, il pettegolezzo rappresenta addirittura un fascino per la possibilità che offre di immaginare. E, se anche, qualche particolare del pettegolezzo si rivela vero, in generale l' obiettivo del suo nascere e alimentarsi è quello di svelare che gli altri hanno una doppia vita, un
segreto esistenziale o comportamentale da nascondere che come tale va svelato e smascherato. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of
Personality and Social Psychology, poter comunicare ad altri e condividere
opinioni sul comportamento di terze persone avrebbe l'effetto di allentare la
tensione a livello individuale e sociale, permettendo di rivalutare in chiave
più "morbida" le azioni proprie e altrui. Il gossip, insomma, agirebbe
da valvola di sfogo dei sentimenti negativi e delle ansie generate da
specifiche situazioni che mettono in crisi i sistemi di giudizio, operando una
sorta di catarsi tranquillizzante. I ricercatori sono arrivati a questa
conclusione valutando la frequenza cardiaca (indicativa di uno stato di stress)
di un gruppo di persone, cui era stato chiesto di guardare un video in cui un
partner di una coppia tradiva l'altro. Il ritmo cardiaco aumentava in tutti i
partecipanti, durante la proiezione, indicando l'instaurarsi di una condizione
di agitazione. Quando si permetteva loro di scrivere su un foglio le proprie
sensazioni a riguardo e comunicarle a un vicino, il cuore riprendeva a battere
a una velocità normale, segno che la condivisione aveva avuto un effetto
positivo. Ma attenzione: non tutti i pettegolezzi sono uguali. A rilassare sono
soltanto quelli "benevoli", in cui ci si confronta su un tema critico
per comprenderlo meglio e trarne un insegnamento soggettivo. Quelli mossi da
invidia o risentimento, oltre che socialmente deleteri, possono alimentare
anziché ridurre il livello di ansia e agitazione.
Fonte: Feinberg M, Willer R, Stellar J, Keltner D. The virtues of gossip: reputational
information sharing as prosocial behavior. J Pers Soc Psychol 2012 Jan 9
Commenti
Posta un commento