Se una scappatella investe la coppia, far finta di niente e
imporsi di chiudere un occhio, soffocando la propria natura e il proprio
istinto, rischia solo di danneggiare ancora di più la relazione, trasformandola in
una sofferenza logorante.
Dott.Morelli
Dott.Morelli
Il tradimento è uno degli
avvenimenti che più colpiscono e sconvolgono l’animo di una persona. Al pari di
un lutto, il tradimento porta un grande stato di sofferenza, di angoscia e di
depressione nel partner interessato tanto da necessitare di una vera e propria
elaborazione psicologica dello stesso. Una delle prime reazioni alla
scoperta del tradimento è innanzitutto la perdita di fiducia
nel partner, in se stessi e nelle proprie scelte. L' autostima viene
inevitabilmente intaccata e questo apre la porta all'instaurarsi nella psiche
di veri e propri stati depressivi. Il compagno/a con cui prima si
condivideva tutto, col tradimento, fa decadere quel patto silenzioso, quella
promessa di unione sancita con il matrimonio o con la convivenza, e diventa
un estraneo/a. Insicurezza, senso d' inferiorità, talvolta
ossessività nei confronti di chi ha tradito, fingere che nulla sia
successo sono modi errati di affrontare la sofferenza. Al
tradito capita di pensare ossessivamente al comportamento del partner con
l'amante, di immaginare azioni e discorsi compiuti da partner e amante,
di chiedere insistentemente anche particolari e dettagli intimi di quel
rapporto. Questo meccanismo inconscio (il continuo interrogare) fa si che il
tradito si senta virtualmente “presente” nella relazione del
partner con l'amante e cerchi, seppure inconsciamente,
di riprendersi quello che sente che gli è stato tolto. Nella maggior parte
dei casi, il traditore evita di rispondere a questo genere di richieste
proprio per proteggere il tradito da un ulteriore dolore. Questo però, dal
tradito viene interpretato come un modo di proteggere l’amante e perpetrare o
salvaguardare il tradimento. Tuttavia, l'interrogare continuo e il sottoporre
il partner ad un controllo costante, sono meccanismi psichici direi quasi
inevitabili e servono a rielaborare la situazione fortemente traumatica che
accompagna il tradimento. Il tradimento dunque rappresenta un forte stato
di disagio, malcontento e stress che si crea all'interno della coppia e che
porta in superficie temi quali la mancanza di comunicazione, di
complicità, l'assenza di intimità sessuale. La separazione è inevitabile,
a volte è definitiva, ma a volte la lontananza diventa costruttiva e utile per
rinnovare un rapporto di coppia che vada oltre la semplice attrazione sessuale.
Sebbene il tradimento sia doloroso, il perdono è spesso contemplato nella
coppia.
E’ una strada tortuosa quella del
perdono, del rimettersi insieme dopo un tradimento; si tratta sicuramente
di un percorso ad ostacoli e il superamento di questi dipende da
quanto i due partner desiderano mettersi in discussione e elaborare anche gli
aspetti negativi che hanno caratterizzato, fino ad allora, la vita di coppia. Perdonare
e vivere una relazione mettendo tutto in discussione, controllando il
compagno/o non è costruttivo e col passare del tempo porta alla rottura
definitiva del rapporto. Per affrontare la crisi ci vuole consapevolezza,
complicità, intimità e condivisione. Senza questi presupposti, senza un
adeguato supporto terapeutico, che può essere rappresentato non necessariamente
dallo psicologo ma anche da un mediatore familiare, e senza la volontà di
entrambi i partner a mettersi in discussione, senza la chiara consapevolezza
del valore dell'unione e dell'altro, dei sentimenti che si nutrono nei
confronti di questo/a, è inutile intraprendere qualsiasi azione per andare
avanti e ricucire il rapporto. La separazione in questi casi potrebbe essere
sicuramente più costruttiva per entrambi facendo coincidere così il
tradimento con la presa di coscienza di uno dei due di aver fatto un percorso
di crescita diverso dal partner. In questi casi la rottura può essere una
scelta coraggiosa.
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