Passa ai contenuti principali

James Bond: i piaceri della vita.

Celebre per aver creato il personaggio di James Bond, Ian Fleming ha dato il via a una fiorente produzione di film, canzoni, e altri fenomeni culturali legati allo spionaggio.
Altezza 183cm, peso 76 chilogrammi, occhi blu, capelli neri, cicatrice sulla guancia destra e sulla spalla sinistra, segni di chirurgia plastica sul dorso della mano destra, atleta a tutto tondo, esperto con la pistola, pugile, lanciatore di coltelli, fumatore accanito con il vizio del bere, ma non in eccesso, e delle donne, James Bond è uno dei personaggi simbolo più conosciuti al mondo. Le sue storie hanno affascinato un'intera generazione e continuano a essere fonte di ispirazione per scrittori e registi.
Completato nel marzo 1952 e pubblicato l'anno successivo, Casino Royale è il primo libro su Bond a cui seguirono Vivi e lascia morire, 1954, Moonraker nel 1955 per un totale di dodici romanzi incentrati sulle avventure dell'agente segreto. Uno dei segreti del successo dei libri di Fleming è sicuramente legato alla presenza della suspance e dell'azione, ma a stimolare il lettore, ad eccitarne i sensi sono anche i dettagli, sensuali e intensi, attentamente studiati per offrire l'assaggio di un mondo dedito al lusso e al piacere.
Ambientazioni esotiche, personaggi variopinti, avventure sessuali, vita lussuosa, automobili veloci, e belle donne, caratterizzano lo stile di vita di James Bond, fanno da sfondo e si oppongono alle morti violente e ai nemici inquietanti tipici delle spy- stories. Bere e mangiar bene, vivere alla grande: i personaggi dei romanzi di Fleming invitano ad addentrarsi nell'universo fantastico del protagonista fin dalle prime righe...

L'uomo nudo giaceva a faccia in giù vicino alla piscina: poteva essere morto. Poteva essere un annegato, ripescato dalla piscina e messo ad asciugare sull'erba in attesa dall'arrivo della Polizia o dei familiari. Sull'erba vicino alla sua testa i suoi effetti personali erano meticolosamente raggruppati in bella vista in modo che nessuno potesse pensare che i soccorritori avevano rubato qualcosa.
A giudicare dallo scintillio di quegli oggetti, l'individuo in questione era stato, o era, un uomo ricco. C'erano i tipici oggetti che contraddistinguono l'agiatezza: un portabiglietti a molla, fatto con una moneta da cinque dollari messicana, da cui sporgeva una considerevole quantità di banconote, un accendisigari Dunhill d'oro un po' usato, un portasigarette ovale pure d'oro, con gli orli ondulati e una discreta turchese a guida di pulsante che indicava lo stile di Fabergé, e quel tipo di libro che un ricco prenderebbe dalla libreria per portare con sé in giardino - "La piccola Nugget" una vecchia storia di P.G. Wodehouse. C'era pure un massiccio orologio d'oro da polso, col cinturino di coccodrillo marrone un po' logoro.
Incipit di  Dalla Russia con amore (1957).










Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo