La tendenza delle persone a deviare e a
distorcere le cose portando a decisioni discutibili e conclusioni errate rientra
in un nostro difetto di pensiero chiamato Bias. Per esempio di fronte a una notizia come questa “Sanità: a 45 anni entra in ospedale per una semplice appendicite, e muore” siamo subito portati a pensare ad un caso di malasanità. Può darsi che la conclusione
sia esatta come può darsi che non lo sia. Nel caso riferito pensare alla malasanità
sarebbe stato un errore. Nel fattispecie l'appendice si era complicata, il paziente soffriva di
altre malattie che rendevano oltremodo rischioso l’intervento, i medici avevano
fatto tutto al meglio e nessun appunto si poteva fare alla struttura. In ogni
caso, che porti a conclusioni giuste o sbagliate, il ragionamento che facciamo
quando di fronte a un titolo del genere pensiamo alla malasanità non è corretto: non risponde ai canoni di un pensiero razionale dunque è una Bias, distorsione
della valutazione causata dal pregiudizio.
Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti, con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign
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