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Il Dolore

Per definizione il DOLORE è "un'esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno dell'organismo". Il dolore, in genere, è una spia su un danno che si sta verificando nel nostro corpo e quindi ci permette di intervenire  riportando così l'organismo al normale stato di salute. Dunque è un mezzo attraverso il quale il corpo ci dice che qualcosa non sta funzionando, attirando l’attenzione su una bruciatura, un’ernia o una frattura e orientandoci a modificare immediatamente il nostro comportamento. Le poche persone che nascono insensibili al dolore possono andare incontro a gravi danni fisici, perchè non avvertono i segnali di pericolo inviati dalla sensazione dolorosa. All'estremo opposto, invece, si trovano le persone che soffrono di  dolori cronici, mal di schiena, artriti, cefalee. Ovviamente non possiamo parlare di predisposizione soggettiva al dolore perchè l'avvertire sensazioni dolorose è connaturato all'essere umano ed ha quindi funzione protettiva, piuttosto possiamo ragionare sulla soglia tollerata che ogni individuo innatamente possiede. Inoltre il dolore possiede una duplice natura; è sensazione ed emozione. Infatti qualsiasi dolore di intensità media o moderata si accompagna ad ansia e condotte di evitamento. Quando è acuto è tipicamente associato ad una risposta di stress che si manifesta con un aumento della pressione arteriosa, frequenza cardiaca. Certo è che il dolore  prodotto da uno stesso tipo di lesione può variare fra individui diversi o in situazioni diverse Molto interessanti sono gli studi di Beecher sulla soglia del dolore dei soldati durante la seconda guerra mondiale. Alcune osservazioni sul campo hanno dimostrato come su alcuni soldati a cui erano stati amputati degli arti senza anestesia aveva riferito che durante l’operazione non avevano avvertito nessun tipo di dolore. La maggior parte dei chirurghi che operano in zone di guerra hanno semplicemente giustificato l'assenza del dolore come effetto della «grande eccitazione» dei soldati. L'agitazione, l'euforia, l'entusiasmo, il fervore ideologico: tutti questi stati d'animo diminuiscono (o addirittura eliminano) la sofferenza. Altri hanno sostenuto che «l'effetto psicologico del rintronamento dovuto ai cannoni era simile al continuo tambureggiare della danza dei Dervisci rotanti; in altre parole, i suoni assordanti della battaglia avevano un effetto ipnoticoDunque il dolore è un fenomeno sia fisico che psicologico e dovrebbe venire curato per mezzo di terapie sia fisiche che psicologiche.Quando parliamo di terapie fisiche parliamo nello specifico di farmaci, interventi chirurgici, agopuntura.Terapie psicologiche riguardano il rilassamento,(tramite respirazione profonda e distensione muscolare) la distrazione del pensiero(ossia centrare l'attenzione su qualcosa di piacevole), i massaggi. L'effetto placebo, invece,cioè la suggestione di stare assumendo un farmaco, quando invece si tratta di un composto neutro, può dare sollievo.Questi principi vengono applicati anche nella routine quotidiana accompagnata ad una buona dose di empatia. Infatti in tutte le professioni in cui si è a contatto con il dolore altrui, si è maggiormente apprezzati quando si riesce a far sentire all’altro la propria vicinanza e comprensione. 

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