L’opera di Nietzsche ha varcato
molti confini giungendo sia nei territori della cultura “dotta” che
in quelli della cultura “popolare”. L’antinomia simbolica
nietzscheana tra apollineo e dionisiaco ( impulsi interdipendenti nella tragedia
greca e complementari dell’esistenza indicanti rispettivamente la ragione
e la misura l’uno, la ostentazione e gli eccessi l’altro) influenzò pensatori e
artisti.
Jim Morrison quando era
adolescente scoprì Nietzsche e La Nascita della Tragedia. Rimase fortemente
influenzato dall’uomo dionisiaco al punto da vedere se stesso come
personificazione del dionisiaco stesso, dell’eroe tragico che si identifica con
il suo Sé Primordiale (Primitivo) che soffre il Primordiale Dolore e che
cerca di conquistare la nausea dell’assurdo dibattendosi nell’eterno dilemma
“essere o non essere”. Sono in molti a ritenere che Jim Morrison fu
probabilmente il più efficace divulgatore di Nietzsche nel ventesimo secolo. Di certo, teorizzò l'atto musicale rock a partire proprio dalla Nascita della Tragedia di Nietzsche. Fragile, istrionico, carismatico, triste e maledetto, diventò egli stesso un simbolo con le sue varie persone:
quella del mitico eroe, del bluesman primordiale, e del poeta dotto. Questo era Jim Morrison. Un artista travolto dal suo stesso genio. Un genio le cui movenze erano troppo seducenti e folli per essere veritiere. Era convinto di un concetto basilare: «La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità, apre tutte le porte, e voi potete passare per quella che preferite.» La poesia, per Jim è qualcosa che non si fa solo con i sentimenti ma con il linguaggio. E lì che risiede la forza di un poeta, nel linguaggio. Ma Jim era timido e psicologicamente fragile, aveva l’innocenza di un fanciullo al risveglio, aveva il viso di una bellezza morbida e gentile che ricorda gli angeli dei dipinti rinascimentali. Caratteristiche che si scontrano con la satira tenebrosa interpretata sul palco. In sé, coltivava la rabbia, qualcosa che una volta innescata creava disordine a sè e a gli altri.
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