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Anna Bolena

Anna Bolena fu la prima regina inglese a subire una esecuzione pubblica. Tra tutte le mogli  di Enrico VIII, Anna è la più famosa e quella che immediatamente si associa alla dinastia Tudor.
La mattina del  19 Maggio 1536 all’età di trentasei anni  indossando  una veste di damasco nero coperta da un manto di ermellino bianco, Anna Bolena  invece di negare le accuse di adultera, cospiratrice  e praticante di stregoneria, pronunciò un discorso di lode verso un uomo, Enrico VIII, che probabilmente ancora amava.  Dopo essere stata bendata, morì  decapitata con la spada.
Diversi giorni prima dell’esecuzione, il suo matrimonio con Enrico VIII, che per lei aveva ripudiato la prima moglie Caterina d’Aragona,  fu dichiarato nullo .  La figlia Elisabetta, di due anni e otto mesi, non era più una principessa, ma un’illegittima al pari della sorellastra Maria.
La storia dei Bolena, famiglia nobilitata in breve tempo per poi ritrovarsi vittima del potere tanto agognato, comincia quando  Tommaso decise di istruire e formare i suoi figli, Giorgio, Maria e Anna, per ottenere prestigio e potere.
Maria e Anna erano dame di compagnia in Francia della sorella di Enrico, fino a quando Anna fu fatta rientrare in Inghilterra come damigella d’onore di Caterina.
L’eleganza di Anna, che indossava abiti tagliati secondo la moda francese,  i tratti e l’espressione  affascinarono  molti alla corte inglese.  Non era bella, ma  la sua presenza influenzava i  gusti delle nobili donne.
Anna era consapevole della sensazione che creava e dell’immagine attraente che dava di sé, con i suoi rasi, il collo lungo e flessuoso, la figura incorniciata dai capelli corvini.  Fu questa  differenza assieme ad arguzia, intelligenza ed effervescenza che “stregarono” il re, come lui stesso ebbe a dire quando l’accusò di adulterio. 
Come la posizione di Anne cresceva a corte e aumentava la prospettiva che diventasse la moglie  di Enrico, così si arricchivano le fortune della sua famiglia. Tommaso divenne Conte di Wiltshire, ma anche suo fratello, Lord George Rochford, e suo cognato, William Carey,  beneficiarono della loro parentela con Anna.
Enrico  sposò  Anna nel 1533, e con quel matrimonio  i Bolena divennero una delle famiglie più influenti del Paese. 
Sfrontata, regale, trionfale, per anni Anna Bolena aveva sopportato  il dileggio dei sudditi di Enrico VIII che la chiamavano concubina, scandalo della cristianità. Il figlio che portava in grembo e che secondo gli astrologi era un maschio, sarebbe stata la rivincita sui suoi nemici. La nascita di una bambina, Elisabetta, fu l’inizio della fine, ma ancor prima, Anna cominciato a perdere come moglie l’ascendente che esercitava sul re come amante. Il re aveva bisogno di un figlio maschio che gli succedesse e nel 1535 si profilava l’inquietante ipotesi che l’erede che Anna Bolena tentava di partorire non sarebbe mai nato. Le sue successive gravidanze si conclusero infatti con aborti. A meno di tre mesi dall’ultimo aborto, quando già era chiaro che mistress Seymour sarebbe diventata la prossima moglie del re,  Anna fu rinchiusa nella Torre di Londra: era aprile del 1536.  Una commissione segreta aveva raccolto prove a sufficienza per accusare la regina di cattiva condotta sessuale e  stregoneria. Sir Francis Weston, William Brereton, Mark Smeaton, Sir Henry Norris e il fratello di Anna Lord Rochford furono arrestati con il sospetto di avere avuto rapporti con la regina e decapitati.  Per Anna non poteva esistere pietà.  In meno di otto anni era diventata la regina d'Inghilterra , elevato la sua famiglia al rango che suo padre aveva disperatamente cercato, ma ne aveva anche   causato la rovina. Suo padre, Tommaso, morirà l’anno successivo alla condanna dei suoi due figli.

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