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Dilaga sui social la mania dei selfie erotici.

I selfie (fotografia che si fa a se stessi, tipicamente scattata con uno smartphone o una webcam e condivisa tramite i social media) sono diventati emblemi del nostro tempo grazie anche alla prosperità di siti come Facebook, Instagram o WhatsApp. Nel suo primo anno di esistenza, Google foto ha visto più di 25 miliardi di selfie caricati sui suoi server a fronte di 8 miliardi di persone che vivono sull'intero pianeta. Su Instagram sono più di 90 milioni le foto pubblicate con #me. Scattare, caricare, visualizzare in tempo reale selfie sui social media si configura come una abitudine quotidiana per molti, una strategia di auto presentazione a un pubblico online e suggerisce che gli esseri umani hanno a che fare con un desiderio di convalidare la propria esistenza. In altre parole: io pubblico, quindi sono, questo sono io, io esisto. Sono anche uno strumento per gestire le impressioni m per cercare di controllare come gli altri ci vedono. E i sexy selfie? Sui social media spopolano le immagini di provocanti decolté, caviglie, piedi nudi e le classiche labbra a "becco d'oca". La preponderanza di donne che postano selfie in stato di svestizione ha attirato l'attenzione di una delle principali studiose dell'industria del porno, la dottoressa Gail Dines, che dichiara: "A causa della cultura del porno, le donne hanno interiorizzato quell'immagine di se stesse. Si auto -oggettificano, il che significa che in realtà stanno facendo a se stesse ciò che fa lo sguardo maschile". La Dines sostiene che mentre gli uomini possono attirare attenzione in molti modi, le donne si concentrano sulla "scopabilità". Ed è per questo che le appassionate di selfie prendono più o meno inconsapevolmente il loro vernacolo visivo dalla pornografia:  la bocca imbronciata, la scollatura pressata, la schiena extra arcuata. Secondo questa visione  (i sexy selfie sono lo sguardo maschile diventato virale) la donna è spettacolo con le donne che vedono se stesse e le altre donne attraverso il prisma del desiderio maschile eterosessuale.  - Del resto - scrive l'artista e attivista femminista americana Micol Hebron sul Time analizzando il fenomeno dei sexy selfie - se lo sguardo maschile non esistesse, le donne non penserebbero mai di se stesse: "Oh, voglio davvero ingrandire le mie tette inserendoci dentro palloncini giganti di silicone".  Le donne si guardano "guardate" è quindi il giusto riassunto delle società che creano e distribuiscono tante immagini di donne nude. E mentre la Venere di Rokeby fissava lo specchio le donne ora guardano nei loro cellulari con fotocamera. 

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