William
Shakespeare è lo scrittore più influente in tutta la letteratura inglese e
certamente il più importante drammaturgo del Rinascimento. L’effetto generale
della sua opera sulla cultura mondiale è incalcolabile Commedia, tragedia,
storia, melodramma, avventura, amore, fiabe: Shakespeare ha narrato ognuna di
queste storie in maniera così sublime da renderle immortali. Non a caso gli
scrittori continuano ad adattare le opere shakespeariane alle esigenze del
mondo moderno. Ma è soprattutto nella rappresentazione degli eroi tragici che
Shakespeare supera in intensità le più sublimi creazioni del teatro greco. Fu
Samuel Johnson (1709-1784) fra tutti i critici di Shakespeare quello che meglio
ne comprese la singolarità. Fu il primo a capire in che cosa consistesse la
grandezza di Shakespeare: “Nella varietà delle persone". I personaggi
shakespeariani possiedono ciascuno la propria individualità e sono, come
scriveva il filosofo idealista tedesco Hegel, “liberi artefici di se stessi”,
non semplici nomi su una carta bianca. Per tradizione si celebra la nascita di
Shakespeare il 23 aprile, data che coincide con la festa di San Giorgio,
patrono d'Inghilterra dal 1222. In realtà sappiamo che Shakespeare fu
battezzato il 26 aprile 1564 a Stratford on Avon e morì nella stessa cittadina
il 23 aprile 1616. Sappiamo inoltre che nella seconda metà del 1564, la peste,
che colpiva soprattutto i bambini e gli anziani più deboli, uccise a Stratford
più di duecento persone, un settimo della popolazione locale. " .. una fortuna
per l'umanità che questo dolcissimo figlio dell'Immaginazione non perì
quand'era ancora in fasce" scrisse Edmond Malone. Con un eccesso di
retorica, tuttavia comprensibile, lo studioso irlandese continuò: "Di
fronte al contagio della morte, il piccolo William se ne stava protetto dalle
Muse alle quali avrebbe dedicato la sua vita futura". Walt Whitman, Mark
Twain, Charles Dickens, Henry James, Sigmund Freud, Vladimir Nabokov, Charlie
Chaplin, Orson Welles, John Gielgud, Michael York, Kenneth Branagh, sono in
molti a nutrire il sospetto che dietro il nome dell’attore di Stratford si
nasconde un autore diverso, indicando come plausibili Francis Bacon,
Christopher Marlowe, Edward de Vere (17° conte di Oxford), Mary Sidney (sorella
del poeta Sir Philip Sidney) e addirittura la stessa regina Elisabetta I. Anni
fa si è costituita addirittura un’associazione, The Shakespeare Authorship
Coalition, che ha redatto una “Declaration of Reasonable Doubt about the
Identity of William Shakespeare” (Dichiarazione di ragionevole dubbio
sull’identità di William Shakespeare). Il mistero può sembrare fitto e
insondabile, ma forse è lo stesso drammaturgo a proporre una soluzione quando
nell’atto II, scena II di Romeo e Giulietta scrive :
“… Ma poi, che cos’è un nome? Forse che quella che noi chiamiamo rosa
cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con un altro nome?"
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