La nostra società è diventata troppo competitiva, ma la chiave della nostra felicità è la connessione, non la competizione. Il filosofo greco Aristotele affermava che la necessità di cercare e mantenere relazioni interpersonali è un bisogno fondamentale di tutti gli esseri umani. Eppure la maggior parte di noi vive la propria vita come individui nettamente separati. I fratelli competono tra loro, così come i coniugi. La scuola, lo sport, i luoghi di lavoro focalizzano sui risultati (o fallimenti) individuali. Incoraggiano il lato egoistico della nostra natura, spesso a spese degli altri, con una mentalità "noi contro loro". Instillano l'idea che il successo significhi fare meglio degli altri anche assumendo atteggiamenti non etici. La cultura del marketing, dal canto suo, continua incessantemente a porre l'attenzione sulle vistose manifestazioni di consumo e rivalità, alimentando l'errata convinzione che la sola chiave della felicità sia il denaro, rafforzando