La Febbre del Ragno Rosso è apparso per la prima volta nel 1991.
Questa in breve la trama del racconto di W. S. Burroughs visto che il testo ha una lunghezza di appena 75 pagine. Questo racconto fa parte di una serie di romanzi come appendice narrativa a "Terre Occidentali", libro che chiude la trilogia scritta tra il 1981 e il 1987 e composta da "Strade morte" e "La città della notte rossa". Purtroppo ho acquistato il libro senza essere a conoscenza dei precedenti, ma posso affermare che è stato comprensibilissimo, si tratta infatti di una storia a se stante dove compare il pirata Mission personaggio che appare per la prima volta in "Terre Occidentali". Il filone di questa trilogia è quello delle epidemie virali, della tecnologia che modifica la realtà e l'evoluzione della razza umana. Nella "Febbre del ragno rosso", ci troviamo in Madagascar nella comune creata dal pirata Mission all'inizio del XVII secolo, dove non esiste la schiavitù e la libertà di culto, accade però che una esplosione, a opera di un sabotatore, scatena un virus psichedelico che si diffonderà in tutto il mondo. C'è un richiamo molto forte alla religione, i malati infatti vivranno delle esperienze simili al Cristo: crederanno di compiere miracoli e moriranno tra atroci sofferenze. Mission in preda alle droghe dopo la morte di Fantasma, lemure animale sacro dell'isola, con cui sviluppa un legame fortemente empatico e che rappresenta il ponte tra uomo e natura, un animale magico che mostra il lato sovrannaturale dell'esistenza quasi divina la cui scomparsa lo getta nello sconforto rifugiandosi in una droga potentissima che lo guiderà lungo un cammino estremamente delirante. Mission vedrà come si siano sviluppati morbi e virus potentissimi che hanno reso l'uomo quasi bestia, assuefatto dalle passioni carnali e l'autoerotismo, che rendono il corpo e la mente degli uomini quasi irriconoscibili. Malattie che si sviluppano e continuano a svilupparsi a seguito di mutazioni genetiche e tecnologia sempre più avanzata. Virus che porteranno all'estinzione degli animali e a gran parte della razza umana.
Molto forte è la ripresa di alcuni temi già presenti in "Pasto Nudo", l'omosessualità, le malattie trasmissibili, l'eros esagerato e reso grottesco, tutto ciò che in parte contraddistingue la vena stilistica dello scrittore.
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