Creare un albero genealogico
che abbraccia almeno tre generazione, e sulla base dei contesti storici e
delle caratteristiche di sviluppo dei membri della generazione ottenere informazioni
e approfondimenti rilevanti su sistemi relazionali, coinvolgimenti, credenze e
valutazioni, disturbi, dipendenze, malattie, abusi, comportamenti sintomatici o
modelli di vita… questo consiglia la psicoterapeuta, psicologa e professoressa
Anne Ancelin Schützenberger (Mosca, 29 marzo 1919 – Parigi, 23 marzo
2018) nel libro “La Sindrome degli antenati”. Identificare modelli
familiari che sono stati “tramandati” di generazione in generazione aiuta,
secondo la Schützenberger, a risolvere blocchi e coinvolgimenti. Eventi
significativi come guerre, incidenti, omicidi, amori insoddisfatti,
coinvolgimenti colpevoli come abusi, frodi, violenza sessuale; ruolo di uomini,
donne, bambini, strutture di proprietà ed eredità forniscono informazioni utili
sul passato delle famiglie multigenerazionali, che spesso si estendono al
presente, al quale tutti siamo connessi, volenti o nolenti. In questo lavoro, la
psicoterapeuta, psicologa e professoressa Schützenberger, veterana della
psicogenealogia, presenta le influenze, talvolta misteriose, che gli antenati
esercitano sulla vita dei loro discendenti attraverso le generazioni e come
questi drammi possano essere risolti. La ricercatrice è interessata a chiarire
e risolvere problemi psicologici che, se lasciati irrisolti, possono
contribuire allo sviluppo o al perdurare di malattie. A questo proposito ci
parla della sua vita e chiarisce l'importanza dei dati usando l'esempio della
“sindrome dell'anniversario”. L'8 agosto il bisnonno subì un incidente sul
lavoro e successivamente dovette utilizzare una sedia a rotelle. Decenni dopo,
l'8 agosto il suo pronipote si schiantò con il suo aliante e finì anche lui su
una sedia a rotelle. La "sindrome dell'anniversario" descrive modelli
di vita o di malattia costantemente ricorrenti nel senso di reazioni di stress
post-traumatico che vengono trasmesse di generazione in generazione fino a
quando non vengono finalmente riconosciute e risolte
psicoterapeuticamente, ad esempio attraverso lo psicodramma.
Casualità o genetica?
Accettare le storie familiari aiuta
a scoprire i paralleli tra la propria vita e quella dei propri antenati e, se
necessario, a interromperli e a modellare la propria vita in modo più
consapevole? Secondo la Schützenberger si. A tale proposito cita un esempio:
una donna precedentemente riservata inizia improvvisamente a comportarsi in
modo del tutto irrazionale ad una certa età ed entra improvvisamente in
contatti sessuali completamente incontrollati con partner che cambiano. Dopo un
po' si ammala di AIDS. Casualità o genetica? L'analisi dell'albero genealogico
mostra che le malattie si sono ripetute ripetutamente a questa età nel corso
delle generazioni. Per Anne Ancelin Schützenberger, un chiaro segno di un
conflitto familiare irrisolto, di una fedeltà familiare invisibile. Solo quando
questa lealtà viene dissolta può finalmente avvenire la guarigione. Chiudere le
storie incomplete è altrettanto importante per la professoressa perché i compiti
incompiuti tendono a persistere nella nostra mente così come le domande senza
risposte, i desideri insoddisfatti, conflitti irrisolti, obiettivi interni alla
famiglia o espressioni di lealtà. La sua ricetta per una vita felice? Lavorare
sul genogramma per identificare modelli familiari che sono stati “tramandati”
di generazione in generazione può aiutare a risolvere blocchi e coinvolgimenti. Anche
se scoprire schemi e impronte repressi è inizialmente emotivamente stressante,
questo processo, consiglia la Schützenberger, può essere trasformato in un
rinforzo positivo e, identificando le risorse intrinseche della famiglia, dare
forma ai cambiamenti e provare nuovi approcci.
La sindrome
degli antenati.
Psicoterapia
trans-generazionale e i legami nascosti nell'albero genealogico
di Anne Ancelin Schützenberger (Autore)
Francesca
Garofoli (Traduttore)
Di Renzo
Editore, 2019
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