Passa ai contenuti principali

Hallowe'en Party di Aghata Christie

Halloween è alle porte e un libro reclama la nostra attenzione. Si tratta di Hallowe'en Party della madrina della narrativa poliziesca Agatha Christie, tradotto in italiano come Poirot e la strage degli innocenti e pubblicato nel 1969. Tradizionalmente, la maggior parte di noi ha famigliarità con i libri della Christie le cui cifre di vendita li collocano tra i più popolari della scrittrice inglese: Assasinio sull'Orient Express, Dieci piccoli indiani, Assassinio sul Nilo, l' Assassinio di Roger Ackroyd. Hallowe'en Party, anche se meno noto, crea un'atmosfera agghiacciante e piena di suspance perfetta per Halloween. Include, inoltre tra le sue pagine, un personaggio ampiamente considerato un alter ego letterario della Christie: Ariadne Oliver, scrittrice di gialli e amica di Hercule Poirot, lei cui osservazioni  intuitive aggiungono fascino alla risoluzione del crimine.

Trama:

La famosa scrittrice di gialli Ariadne Oliver, in visita alla sua amica Judith Butler nella cittadina di Woodleigh Common (a circa trenta miglia a sud di Londra), viene invitata a una festa di Halloween organizzata dalla signora Rowena Drake, per gli adolescenti locali. Durante i preparativi per la festa, la conversazione si sposta sui macabri romanzi di Ariadne, e la tredicenne Joyce Reynolds cerca di impressionare la scrittrice vantandosi di aver assistito una volta a un delitto, anche se in quel momento non si era resa conto si trattasse di un omicidio. Joyce è nota per la sua tendenza a esagerare le sue fantasie sfrenate e a vantarsi. Con la convinzione che stia solo cercando di attirare l'attenzione della scrittrice, nessuno le crede, finché non viene trovata morta alla fine dei festeggiamenti, annegata in una vasca dove galleggiano mele. Sconvolta, Ariadne decide di ricorrere ai servizi del suo vecchio amico Hercule Poirot per risolvere il caso. Supponendo che Joyce sia stata uccisa a causa di ciò che ha detto, Poirot sa che deve scoprire se l'adolescente stava dicendo la verità. Il detective (contando anche sull'aiuto di Ariadne) userà i racconti ignari dei sospettati a proprio vantaggio per stabilire se sta cercando un assassino o un duplice assassino. Sullo sfondo la vecchia Inghilterra rurale, ricca ma inaffidabile e omicida, sull'orlo della modernità. 



Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo