Passa ai contenuti principali

La giornata mondiale della poesia

Giornata mondiale della poesia.

Oggi, nella baia delle sirene, partecipiamo con questo post, alla celebrazione della giornata mondiale della poesia voluta dall' Unesco a partire dal 21 marzo 1999.
Ma che cos'è la poesia? Difficile dare a questa  domanda una risposta univoca . 
La poesia è un testo che presenta una struttura complessa, unitaria, amalgamata da rime, assonanze, allitterazioni; 
è la primordiale necessità, come disse Montale nel 1975, "di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive";
la poesia è un'emozione,  uno stato d'animo, una semplice descrizione.
Dante, nel XXIV canto del Purgatorio, la definì espressione di tutto se stesso, io divento uno a me stesso, dell'inconscio avrebbe detto se avesse conosciuto la psicanalisi,  impulso,  l'avrebbe definita, archetipo che parla ( per usare un termine Junghiano).

...io mi son uno che, quando 
Amor mi spira,noto, e a quel modo 
ch'è ditta dentro vo significando...

E il poeta è, dichiarava durante un'intervista Giorgio Caproni, poeta, critico letterario e traduttore italiano, "un minatore che attraverso la poesia si conosce e scava dentro di sé fino a quando trova un fondo, nel proprio Io, comune a tutti gli uomini, avvicinandosi al mistero".
"E questo cammino", dice Ungaretti nel 1961, "dentro di noi che non muove da qualcosa di razionale (si fa poesia non pensandoci), a volte è lungo, a volte si fa in un momento; si cercano le parole, si seguono con l'orecchio e l'orecchio non si sa bene cosa sia, se vada dietro al significato o al suono:tutto deve finire a dare la sensazione che si è espressa la poesia. 
Ma la parola e impotente: non riuscirà mai a dare completamente il segreto che è in noi, al massimo lo avvicina". 



Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign...

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

L’insegnamento della filosofia, soprattutto nella scuola, si colloca da sempre in un equilibrio delicato tra trasmissione di contenuti storico-dottrinali e formazione di un’autentica capacità di pensare. Nella tradizione pedagogica moderna, Immanuel Kant ha formulato un principio che è diventato un riferimento imprescindibile: “la filosofia non si può insegnare; si può solo insegnare a filosofare” . Questa affermazione, apparentemente paradossale, racchiude un’idea decisiva: la filosofia non è un insieme di nozioni da memorizzare, ma un’attività, un esercizio continuo dello spirito critico. Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione con...

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1599  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain, teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical history of Romeus and Juliet  di Arthur Brooke del 1562. Gli attori...