Passa ai contenuti principali

Steampunk: cos'è?


In tutta franchezza la parola "steampunk" sta diventando un termine talmente generalizzato da far perdere il vero significato che esso ha nei confronti dell'espressione artistica in tutti i campi.Dunque, ci teniamo a farvi sapere, prima di cominciare, che per letteratura steampunk non si deve generalizzare l'intero piano di letteratura fantastica di ambientazione vittoriana o di inizio Novecento. Detto questo, vi mostriamo quelle caratteristiche fisse che per sommi capi definiscono lo steampunk e possiamo sostenere che esse siano fondamentalmente tre. Prima: lo sfondo è l'epoca che va dagli imperi coloniali al dopo guerra della Prima guerra mondiale. Lo dimostrano infatti i due principali "protagonisti" anacronistici presenti nella maggior parte delle opere ossia: macchine a vapore e aeronavi. Seconda: di grande importanza è da sapere che le storie steampunk sono sostanzialmente alternative, nelle quali le tecnologie del passato danno luogo ad uno sviluppo affine del presente. Terza: nelle opere di base l'elemento "punk" è proprio quello di satirizzare l'epoca in cui esso si ambienta. Anche nel cinema, lo steampunk appare soprattutto nei film d'animazione e un contributo fondamentale viene dall'Oriente da Hayao Miyazaki con il film Il castello errante di Howl che si appropria di uno stile fino ad allora prettamente euro-americano. Ma lo steampunk diventa così una questione di mode e marketing che danno vita a numerosi sottogeneri. Sui sottogeneri da esso derivati non si può certo fare un preciso schema, possiamo però prendere in considerazione colui che fu il primo a utilizzare la parola steampunk in una serie di libri, Paul Di Filippo nella Trilogia Steampunk pubblicata nel 1995. Di Filippo, non prova interesse nell'inserire nelle sue storie invenzioni e gadget, seppur non assenti, ma cura attentamente le ambientazioni e la ricostruzione - decostruzione di ambienti ottocenteschi. Nato ufficialmente a cavallo tra gli anni sessanta e gli anni settanta, il genere continua ad appassionare persone di ogni età, molte delle quali fanno dello steampunk uno stile di vita.








Immagine tratta da  Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki.

Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo