Passa ai contenuti principali

A proposito di...L'inganno della morte di Guglielmo Scilla.


L'inganno della morte
Autore: Guglielmo Scilla
Casa editrice: Kowalski
Data di pubblicazione: aprile 2013
Prezzo: 14,00 euro
L'inganno della morte è il primo romanzo di Guglielmo Scilla, 26enne youtuber conosciuto come Willwoosh, e conduttore radiofonico del programma "A tu per Gu" su radio Deejay.Scilla inizia a scrivere questo romanzo all'età di sedici anni per poi solo dopo anni riprenderlo in mano, modificarlo e migliorarlo. Un fantasy- thriller, come da lui definito, che lo ha portato a capire cosa volesse fare nella vita.

"Esistono storie che hanno un inizio e una fine. Altre, invece, iniziano solo finendo."
Daniel ha sedici anni e con sua madre Olimpia si reca abitualmente ogni estate da sua nonna, che lo ha iscritto a sua insaputa alla Festa delle Fiamme, un evento particolare che si svolge ogni anno nel suo paese. Fra gli iscritti alla Festa, Daniel e altri otto ragazzi vengono estratti a sorte per sfidarsi in una gara dove uno solo sarà il vincitore. Ogni partecipante dovrà indossare un costume che rappresenti un animale che secondo il mito di Tolomeo, a cui la Festa delle Fiamme è dedicata, decise di aiutarlo nella sua missione: liberare dall'ombra, portata dal "buio", il confine fra terra e cielo. Daniel vince la gara, ma, purtroppo, la sera della vittoria muore. Viene così catapultato in un mondo del tutto nuovo per lui, Dyuturna, la città dei morti, il cui ordine è regolato da un albero, Lexis. Daniel è convinto che la sua morte non sia stata accidentale ma causata da una donna con una grande falce. Questo è ciò che Daniel racconta sin da principio ai suoi tre guardiani, Curio, Dalach e Oxilia, sperando in un loro chiarimento e aiuto nella risoluzione del mistero della sua dipartita. Intanto una ragazzina "bianca come la calce", conosciuta nel mondo dei vivi, Cybele, lo accompagnerà nel viaggio enigmatico e misterioso che potrebbe aiutarlo a svelare il mistero della sua morte.
Un romanzo che cattura sin dalle prime pagine per l'intricata rete di enigmi e situazioni che tengono il lettore completamente partecipe alle avventure di Daniel.




Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo