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L'ira

Che la rabbia fosse un emozione ancestrale e primitiva di questo non avevamo dubbi, tanto che le sue manifestazioni si perdono nella notte dei tempi.La psicologia si è occupata largamente di trattare questo tema ecco perché definendola “ancestrale” la si può osservare in bambini piccolissimi e in specie animali diverse dall’uomo.Già Ippocrate nel (V-IV sec a. C), aveva cercato di attribuire una relazione tra i quattro umori fondamentali dell’uomo (bile nera, bile gialla, flemma, e sangue) per definire un certo tipo di temperamento e carattere.Il Malinconico eccesso di bile nera (milza) è magro, debole, pallido nel fisico, avaro, triste nel temperamento; il collerico, con eccesso di bile gialla,(fegato) è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo; il flemmatico, con eccesso di flemma,(testa) è beato, lento, pigro, sereno e talentuoso; il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito a una sessualità giocosa. Dunque il collerico ha un accesso di bile!In realtà prima Ippocrate e poi Galeno volevano in realtà spiagare l’origine di alcune malattie e non il motivo per cui siamo piu collerici rispetto ad altri o più flemmatici che melanconici.L’ira ha radici ben più profonde che l’eccesso di bile. Ha origine da un profondo stato di frustrazione sia fisica che psicologica.Quando qualcuno o qualcosa si oppone alla realizzazione di un nostro bisogno la nostra reazione sarà “la violenza”.Seppure le numerose ricerche condotte da antropologi su comportamenti di specie diverse dell’uomo, hanno dimostrato che l’ira è strettamente legata alla sopravvivenza della specie. Gli animali spesso attaccano perché qualcosa li spaventa oppure perché vengono aggrediti da predatori, per avere la meglio sul rivale sessuale, per cacciare un intruso dal territorio o per difendere la propria prole. Dunque per gli esseri umani una certa dose di rabbia è necessaria e fisiologica per la nostra sopravvivenza. In ogni caso il senso comune le norme sociali ci pongono dei limiti nell’espressione di questa emozione, infatti non possiamo sempre avere tutto quello che desideriamo o non ci possiamo scagliare fisicamente contro ogni persona che ci irrita o infastidisce. Quello che cambia è la tollerare la fristrazione infatti un individuo può avere un' alta o una bassa tolleranza alla frustrazione e questa cambia a seconda delle caratteristiche personali. Chi si arrabbia con molta facilità e più intensamente rispetto ad altre ha una bassa tolleranza alla frustrazione. Questo è indice di immaturità del desiderio di soddisfare immediatamente i propri bisogni ed i propri desideri. Mentre nei  bambini piccoli (fino ai due anni) se non riescono ad avere ciò che desiderano immediatamente, pestano i piedi, scalciano,gridano; gli adulti  imprecano , maledicono ,colpiscono con la satira, cercare un capro espiatorio. Uno stato di frustrazione particolarmente prolungato e potente può portare un adulto a comportamenti regressivi: come mangiarsi le unghie, bere o mangiare smisuratamente, isolarsi, guardare televisione, evitare il contatto o il confronto, ecc.unque il comportamento più corretto sarebbe quello di contenere, contrallare la rabbia e avere una giusta reazione, sublimandola in altre attivita: sport. volontoriato, hobby.





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