“Come può un uomo sapere che cosa
sia la vita di una donna?” disse una donna abissina. “La vita di una donna è
del tutto differente da quella di un uomo: è stato Dio a decidere così. Un uomo
resta sempre un uomo dal momento della circoncisione al periodo della
vecchiaia. Egli è lo stesso prima e dopo essere andato con una donna. Invece,
una donna che ama per la prima volta diventa un’altra. L’uomo è lo stesso prima
e dopo il suo primo amore. La donna, dopo il suo primo amore,è diversa e ciò
continua per tutta la vita. L’uomo trascorre una notte con una donna e se ne
va. La sua vita e il suo corpo sono sempre gli stessi. La donna invece
concepisce: Come madre è un’altra persona. Essa porta in sé per nove mesi il
risultato di quella notte. Qualcosa cresce dentro di lei e resterà per sempre
con lei. Essa è una madre e resterà tale anche se un suo figlio muore... Tutto
ciò l’uomo non lo sa; egli non sa nulla. Egli non conosce la differenza tra
prima e dopo l’amore, tra prima e dopo la maternità. Non può saperlo. Soltanto
una donna può saperlo e può parlarne. Ecco perché non ci dovremmo far dire dai
mariti cosa dobbiamo fare. Una donna può fare solo una cosa. Essa deve
rispettare se stessa”.[1]
[1] Leo
Frobenius, Der Kopf als Schicksal, Monaco
1924 p.88, citato da Joseph Campbell in Mitologia Primitiva p.402, Mondadori 1990.
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