“Vento d’altura, cieli a perpendicolo.
Il mattino oggi è una lastra di vetro verticale
da cui cadono cose.”
da cui cadono cose.”
A quattro anni da Corpo Stellare,
la nuova raccolta poetica di Fabio Pusterla: Argéman
“Argéman” significa lingua di
neve perenne ma è anche il nome di un fiore purpureo del deserto e di un piccolo
villaggio in Palestina, che dalle alture guarda il Giordano. Terra bruciata,
muri, territori nemici, distruzione, catastrofe si connettono a richiami lontanissimi di neve alpina, di
luce, candore, speranza di un oltre e
sabbia orientale. Nel dialogo muto e profondo tra la poesia (che secondo l’autore
non può che essere etica) e i lettori si aprono piccole porte dove i affacciano
volti, paure, domande che lacerano e mani da stringere. E se in Corpo Stellare, sua precedente
raccolta poetica, era l’armadillo a insegnarci a resistere e sperare camminando
controvento, in Argéman è la libellula, con il suo volo franto, ora
leggero e veloce ora immobile, messaggera dei cieli e degli stagni, a “negare l’ovvio
e a schiuderci un’altra più segreta
geometria”.
Un noto artista ticinese, Luca Mengoni, ha immaginato la
libellula per la copertina del nuovo libro di Pustrela e l’ha realizzata con
una tecnica antica.
La stamperia d’arte Lafranca di Locarno stamperà su carta pregiata le cento
calcografie, numerate e firmate dall’autore, che accompagnano la tiratura di
testa del volume.
Fabio
Pusterla
ARGÉMAN
gli Alianti
240 pagine,
16 euro
Marcos y Moarcos
Pluripremiato (Premio Napoli e Premio svizzero di
letteratura solo nel 2013), tradotto in molte lingue, Fabio Pusterla (
Mendrisio 1957-) è uno dei più apprezzati poeti contemporanei in lingua
italiana. La sua prima raccolta di poesie, Concessioni all'inverno, nel 1985, suscita il consenso immediato di critici e poeti.
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