"Ma la stagione più infelice di tutte è la gioventù.
Perché è nella gioventù che incominci a capire le cose e ti accorgi che gli
uomini non valgono nulla. Agli uomini non interessa né la verità, né la
libertà, né la giustizia. Sono cose scomode e gli uomini si trovano comodi
nella bugia, nella schiavitù e nell'ingiustizia. Ci si rotolano dentro come
maiali. Io me ne accorsi appena entrai in politica. Bisogna entrare in politica
per capire che gli uomini non valgono nulla, che a loro vanno bene i ciarlatani
e gli impostori e i draghi."
da Un Uomo di O. Fallaci
ciao,non è necessario entrare in politica per rendersi conto di quanto è povera la persona che crede di essere il centro del mondo, uomo o donna ,la coscienza,l'etica ,l'amore sono diventate parole sconosciute e in alcuni ambienti scontate, perse nel vento .La famosa empatia un gioco per bambini ,gli adulti non hanno tempo e non conoscono più lo stare insieme, una società dove qualcuno ha fatto credere che il merito sia giustizia divina ,dove la gelosia come il vento ci fa chiudere gli occhi ,dove la persona che sa amare si perde e resta la banalità o la pazzia, ma pazzi e banali sono loro ,se solo capissero prima ....
RispondiEliminaCiao. Il libro della Fallaci da cui è estratto il brano riportato è una storia romanzata della vita di Alekos Panagoulis e va interpretato in quel contesto. Più in generale concordo con la tue considerazioni. La società dell'individualismo,della frammentazione e dell'insensatezza ha lasciato indietro lo sviluppo delle coscienze e dei rapporti umani.
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