Vincitore del premio Scerbanenco,
è uno dei giallisti italiani più
apprezzati da critica e pubblico
Leonardo Gori
IL RITORNO DEL COLONNELLO ARCIERI
Dopo l'apparizione del colonnello
Arcieri
nei Fantasmi del passato di Marco
Vichi,
questo romanzo segna il ritorno
di uno dei personaggi
più singolari e più amati della
narrativa gialla italiana.
Il libro
Parigi, maggio 1968. Tra i
passanti che osservano dal marciapiede gli studenti in rivolta invadere i
boulevard c'è anche Bruno Arcieri. A Parigi Arcieri si sta nascondendo: da chi
ha cercato di ucciderlo, dai ricordi, dai rimorsi, dai fantasmi del passato. Si
fa chiamare Marcel, aiuta nella cucina di un bistrot e si è fatto pure crescere
la barba. Ha trovato anche uno sguardo amico, quello di Marie, ma è inquieto,
si sente braccato, ed è stufo di scappare. Così, quando gli «amici» gli
consigliano di lasciare la città e cercarsi un altro rifugio, magari in Spagna,
Arcieri non ci sta. Sì, lascerà Parigi, ma per tornare a Firenze, per saldare i
conti sospesi, fare chiarezza, forse giustizia, e combattere un'altra
battaglia, anche se dovesse essere l'ultima. Alla fine di un viaggio
avventuroso, l'uomo che il 15 maggio 1968 scende dal treno alla stazione di
Santa Maria Novella non è più Marcel, è il colonnello dei Carabinieri Bruno
Arcieri. È tornato, e non per stare a guardare.
Leonardo Gori torna con questo
romanzo di grande intensità al suo personaggio più complesso e amato, un
servitore dello Stato critico, forte e profondamente leale; che dello Stato ha
condiviso ambiguità, disastri e grandezze, finendo col portarne le stesse
cicatrici.
L’autore
Leonardo Gori vive a Firenze. È
autore del ciclo dei romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri
nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda
guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del
Novecento. Il primo romanzo della serie è Nero di maggio, ambientato a Firenze
nel 1938, cui sono seguiti Il passaggio, La finale, L’angelo del fango (Premio
Scerbanenco 2005), Musica nera, Lo specchio nero e Il fiore d’oro, gli ultimi
due scritti con Franco Cardini. La serie di romanzi è in corso di riedizione in
TEA. È anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti
saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno
animato).
leonardogori.com
Il personaggio
Bruno Arcieri è nato nel 1902.
Dopo aver trascorso la giovinezza a Milano, dove muove i primi passi
all’interno dell’Arma, viene promosso capitano e assegnato a Firenze. Anche se
non tollera le approssimazioni, le falsità, le ipocrisie, le corruzioni che
caratterizzano la società del suo tempo, Arcieri continua a compiere il proprio
dovere negli anni in cui il fascismo sconvolge la società italiana. Dopo aver
partecipato alla Resistenza, la fine della guerra lo trova a Milano. E nel
1966, dopo una tormentata vicenda che coinvolge il Presidente della Repubblica
Saragat, si ritira dal servizio attivo. Ma le sue avventure sono tutt’altro che
terminate.
Grazie a un personaggio
memorabile e a una riconosciuta abilità narrativa, Leonardo Gori è un autore
stimato da molti dei migliori giallisti italiani.
«Leonardo Gori è un vero
scrittore: ha grandi doti narrative, i suoi romanzi suscitano emozioni e creano
immagini, riuscendo a far viaggiare il lettore nella recente storia del nostro
Paese.
Il suo personaggio, Bruno
Arcieri, è un integerrimo colonnello dei carabinieri che ci racconta con grande
realismo gli aspetti più negativi dell’Italia.
Una figura di grande umanità, che
resta nella nostra memoria come un persona realmente conosciuta.»
Marco Vichi
«Bruno Arcieri attraversa i
decenni più intricati del Novecento italiano e di quest’epoca ci restituisce,
inchiesta dopo inchiesta, un ritratto vivido, lucido e indignato. Una serie
intensa e coinvolgente per ripercorrere in giallo le pagine più nere del nostro
recente passato.»
Ben Pastor
«Potremmo definirlo un eroe del
nostro tempo.»
Valerio Varesi
«Bruno Arcieri è ormai divenuto
un punto fermo del nostro immaginario: un vecchio amico che ogni volta ci
sorprende con le sue imprese. Dove al rigore della ricostruzione storica, e
all’intrigo e alla tensione delle vicende evocate, si accompagna però sempre
una vena di sano e gioioso divertimento del narrare.»
Giulio Leoni
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