Ringrazio ancora una volta l’OscarVault per avermi permesso di leggere e recensire “In fuga da Houdini” terzo volume della saga scritta da Kerri Maniscalco. In questo volume Audrey Rose e il suo fedele compagno Thomas si trovano a bordo della lussuosissima RMS Etruria diretti in America. Durante il viaggio un gruppo di artisti circensi allieterà la traversata, che si rivelerà un vero e proprio festival degli orrori. Audrey Rose sempre pronta a indagare e cogliere gli indizi cercherà di risolvere questi misteriosi omicidi. Personalmente ho trovato questo terzo libro poco interessante, prolisso, con molti personaggi e nessuno di loro particolarmente memorabile. C’è l’inserimento di un triangolo amoroso, peccato però che Mefistofele, almeno a me, sia una fotocopia di Thomas. È brillante, misterioso, affascinante, discendente di una famiglia nobile dal quale si è separato, carente nell’intuito il che lo discosta leggermente da Cresswell, però in fin dei conti tra l’uno e l’altro le differenze sono minime. Audrey in questo volume è più autonoma, si muove spesso sola nelle indagini oppure accompagnata da Mefisto o Liza, sua cugina, e ho apprezzato questa decisione dell’autrice. Non capisco la scelta del titolo, Houdini nel libro compare poco, conosciamo relativamente la sua storia e tutto sommato l’unico collegamento con lui è attraverso Liza, scappata in questa fuga d’amore diventando la valletta di quello che fu il più grande illusionista di tutti i tempi. Come sempre trovo che l’edizione italiana a cura della Oscar Mondadori sia splendida, rifinita nei dettagli.
Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti, con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign
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