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Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway

Una lettura tutt'altro che programmata, avevo bisogno di un libro breve così ho optato per il capolavoro di Hemingway. Si tratta di un romanzo del 1951 e viene considerata l'opera più importante dell'autore. Una storia breve, meno di 100 pagine, ambientata a Cuba dove un vecchio pescatore cattura un pesce spada maestoso. L'anziano Santiago, il protagonista, dopo aver trascorso 84 giorni senza pescare neanche un pescetto decide di partire al largo deciso ad adescarne qualcuno. Esce dalla Corrente del Golfo e la sua esca viene presto catturata da un pesce mastodontico che spinge sempre più lontano la barca con il suo nuotare impetuoso. Il pesce è determinato a non cedere così come il pescatore, segue una lotta per la vita da entrambe le parti, l'uno lo specchio dell'altro, uguali nella determinazione e nel coraggio. Santiago sebbene l'età denota una grande forza d'animo, mostra profondo rispetto verso il mare e il pesce da lui catturato e con cui si scusa, iniziando un profondo discorso sugli uomini che provocano del male alle belle creature della natura. Un libro che racchiude importanti lezioni di vita da parte di Santiago, in cui anche una creatura non umana gioca un ruolo fondamentale in questa storia apparentemente semplice che Hemingway trasforma in capolavoro con la sua scrittura diretta ed evocativa. Assolutamente consigliato.




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Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo