Accettare il lungo
apprendistato come condizione per l'eccellenza: questi sono i fondamenti
dell'arte della merlettaia ritratta da Vermeer in quello che è il suo quadro
più piccolo. La merlettaia mostra la figura di una donna curva le cui mani
formano una squisita architettura di dita e bobine. Il pittore si concentra sul
totale assorbimento della artigiana, la mette contro un muro bianco con un
primo piano sfocato e ci attira nel mondo che sta creando, minuscolo e intimo,
legato ai fili, al cuscino di pizzo, alle spille e alle bobine con cui lavora.
L'espressione contemplativa sul suo viso suggerisce una vita interiore ricca e
senza parole. La cura che dedica al suo compito la lega al mondo in cui vive,
un contesto tradizionale di moralità intriso di religione: ha accanto una
piccola Bibbia o un libro di preghiere. Renoir considerava questo capolavoro
(al Louvre dal 1870) il dipinto più bello del mondo.
I quadri di Vermeer hanno una
"poesia del silenzio" che colloca le sue figure in un mondo lontano
dal nostro in cui l'ossessione per le celebrità e le scorciatoie per il
successo hanno preso il posto delle incantatrici di un tempo, guidate dalla
sirena più seducente di tutte, l'industria dell'immagine dei mass media.
Commenti
Posta un commento