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Non ti conosco, vecchio: il rifiuto di Falstaff da parte di Enrico V

 

“Non ti conosco, vecchio” è una delle battute più struggenti del canone shakespeariano. Chi la pronuncia è il principe Henry, alias Hal, alla fine dell’Enrico IV, seconda parte. La dice nel momento in cui assume la regalità con il titolo di Enrico V, mettendo fine alla sua giovinezza dissoluta nelle peggiori taverne di Eastcheap dove le leggi dello stato vengono derise. Quelle quattro parole sono rivolte al suo vecchio amico John Falstaff , un nobile decaduto, una enorme collina di grasso, grande esperto di donne, vino e canto, consigliere nonché padre sostituto del giovane principe estraniato dal suo stesso padre, il tormentato usurpatore Enrico IV. Con queste parole il principe Hal si assume la responsabilità di se stesso e dell'Inghilterra. Vuole mettere ordine in una società corrotta, e Falstaff rappresenta una minaccia alla legge, alla stabilità e all’ordine costituito. Il suo trionfo rappresenterebbe il trionfo dell’anarchia. Il mondo non può sopravvivere con la filosofia di vita di sir John.  Falstaff è un dissidente, e fin dall'inizio Hal sa che deve farlo, sa che per diventare un politico scaltro e potente deve lasciarsi alle spalle quell'uomo "vanitoso dai capelli bianchi", il  suo osceno e arguto maestro, lo spaccone, bugiardo, goloso, codardo, che vive di espedienti (da cui derivano conseguenze mai troppo dannose) e che grazie al suo ingegno riesce a farla franca in qualsiasi occasione. Il padre surrogato che non teme e non rispetta ma da cui ha imparato le vie del mondo nel giardino dell'Eden in cui ha goduto i piaceri della vita: la taverna Alla Testa di Cinghiale. Sappiamo fino dall'atto 1 scena 2 dell'Enrico IV prima parte, che il principe Hal un giorno interromperà l'alchimia con Falstaff per rivelarsi come sole a lungo nascosto dietro brutte nebbie: "Vi conosco tutti, e per un po’ darò corda allo spirito ribelle della vostra leggerezza. Ma in ciò vedrò di imitare il sole, che consente alle nuvole vili e malvagi e di nascondere al mondo la sua bellezza, affinché, quando gli aggradi essere se stesso, essendo desiderato, tanto più desti meraviglia rompendo per la nebbia vile e laida e il fumo che pareva strangolarlo". Eppure non riusciamo proprio a perdonarlo. A noi il trattamento riservato a Falstaff da parte di quello che era stato il suo amico, che ora è il re Enrico V, appare severo ed eccessivo. Siamo così coinvolti con Falstaff che tolleriamo perfino le sue cospirazioni e malefatte. Facile è entrare in empatia con lui, perché in lui vediamo gli aspetti caotici e fuori tempo della nostra personalità. Il rifiuto di Falstaff alla fine della seconda parte dell'Enrico IV costringe tutti noi a fare i conti con la precarietà, con gli improvvisi capovolgimenti del nostro modo di vivere e lavorare. Falstaff, il cui stato è sempre dolorosamente precario, non ha mai soldi nella sua borsa ed è perennemente indebitato. Bandito dal principe Hal, mentre sono in corso i preparativi per la sua incoronazione, Falstaff si ritrova escluso dalla corte e dalla compagnia del nuovo re. Rimproverato ("sciocco vanitoso con i capelli bianchi") ed espulso dall'ordine sociale, Falstaff è un senzatetto, apolide, senza amici, che chiede di aver pietà di lui. Allo stesso tempo ci ricorda che siamo tutti bambini nel cuore e vogliamo famiglia. E proprio come a un bambino si perdonano le malefatte, noi lo perdoniamo e proviamo dolore  per lui. Le parole crudeli pronunciate da Hal non possono che accelerare la sua morte. Nell'Enrico V la  morte del grasso cavaliere, è semplicemente un racconto narrato dall'ostessa  Quickly  ai fedeli della taverna Alla Testa di Cinghiale, e di cui il neo incoronato re non viene mai informato. "Ragazzo spiega il tuo coraggio, poiché Falstaff è morto e noi dobbiamo piangerlo … Se ne è andato come un bambino appena battezzato … e quando l'ho visto spiegazzare le lenzuola e giocare con dei fioretti e sorridere guardandosi la punta delle dita, ho capito che, per lui, non c'era più niente da fare… Allora mi ha detto di mettergli qualche coperta sui piedi. Ho infilato la mano nel letto e glieli ho palpati, ed erano freddi come pietra. Allora ho alzato la mano fino ai suoi ginocchi, e poi più su, e ancora più su, e tutto era freddo come pietra". La freddezza della scena è la stessa che percepiamo nel rifiuto di Hal e nelle sue parole. Uccidendo il cuore di Falstaff, Enrico V non solo si lascia  alle spalle la giovinezza per diventare re, ma uccide anche l'energia e la forza dei desideri e degli istinti naturali. 

 Enrico IV Parte I

Mentre suo figlio il principe Hal trascorre il suo tempo in compagnia di Falstaff il cui regno è composto da piccoli criminali e villici da taverna, il vecchio re Enrico IV governa l'Inghilterra in modo severo e autoritario. Tormentato nella coscienza per aver usurpato il trono a Riccardo II, progetta una crociata in Terrasanta quando arrivano notizie di disordini civili sul fronte gallese e scozzese. Mentre sugli scozzesi ottiene una vittoria (grazie a Henry Hotspur Percy, il figlio di uno degli alleati più determinanti nell'ascesa al trono di Enrico contro Riccardo II) sul fronte gallese ha una disfatta. Dopo la battaglia Hotspur si rifiuta di consegnare al re i suoi prigionieri scozzesi. Lui e suo padre pianificano una ribellione contro Enrico che sentono non essere stato abbastanza grato alla loro famiglia per averlo aiutato in passato. Si alleano ai ribelli scozzesi e gallesi. Il prinicipe Hal si riconcilia con il padre giurando di combattere i ribelli. Incontra Hotspur e lo uccide in duello a Shrewsbury.

Enrico IV Parte II.

Il gioco inizia all'indomani della battaglia di Shrewsbury. Disperato per la morte di suo figlio Hotspur, il conte di Northumberland si impegna a sostenere una seconda ribellione.  Mentre la minaccia di una guerra civile incombe sul paese, il re Enrico IV sempre più malato rilette sul tradimento del conte di Northumberland che un tempo era amico di Riccardo II, prima che lo tradisse e aiutasse Enrico a salire al trono. L'esercito ribelle viene accolto dalle forze del re che sono guidate dal principe Giovanni di Lancaster (il figlio minore del re) e sostenute dalle reclute di Falstaff. Un trattato viene negoziato, ma è seguito dal tradimento. Il re morente si riconcilia con suo figlio prima di morire. Un Hal nuovo e maturo accetta la corona come re Enrico V e rivolge la sua attenzione a una guerra con la Francia. Il suo vecchio amico Falstaff si ritrova escluso dalla corte e dalla compagnia del nuovo re.


Tom Hiddleston as Prince Hal in The Hollow Crown.


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