Dal momento in cui pubblicò il suo primo libro nel 1870 fino al crollo mentale del 1888, Nietzsche (1844 - 1900) scrisse con molto vigore, distinguendosi tra i filosofi del XX secolo per la sua originalità e influenza. Alcune delle sue opere però hanno contenuti contraddittori ed è difficile descrivere le sue attività in una sola parola e avere una visione unificata del filosofo Nietzsche. Anche gli studiosi hanno formulato interpretazioni radicalmente diverse della sua opera anche perchè Nietzsche ha cercato di sconvolgere la filosofia del suo tempo con una aspra critica in uno stile letterario intenso e brevi esplosioni aforistiche, originali, audaci e martellanti che sfidavano e demolivano i tradizionali metodi accademici. Proviamo a dividere le sue opere in base al soggetto. Dopo Nietzsche come metafisico (clicca qui), il secondo Nietzsche è:
- Nietzsche il distruttore degli idoli.
- Non c'è dubbio che Nietzsche sarebbe orgogioso di questa reputazione; nell'Ecce Home si è descritto come "dinamite". Questo programma di demolizione è particolarmante evidente ne Il crepuscolo degli idoli del 1888. Quest'opera è sottotitolata: Come filosofare con un martello. Ma cosa significa esattamente filosofare con un martello? Un martello è un simbolo ben scelto per il tipo di decostruzione e ricostruzione filosofica e culturale che Nietzsche ha in mente. Nietzsche prende in mano un martello come quello usato dai gastroenterologi per sondare i vecchi idolii (metafisica, religione, scienza, moralità e persino arte e filosofia) della nostra visione del mondo e della nostra cultura e li trova vuoti, annacquati e malaticci. Cerca quindi di abbatterli e sostituirli con qualcosa di qualitativamente migliore e più sano, meno autolimitante e più affermativo della vita, meno giudaico-cristiano e più dionisiaco. Laddove filosofi e filologi hanno studiato i classici per onorare e consolidare la storia, Nietzsche, al contrario, sente che la più alta ricerca dell'anima umana è l'evoluzione umana: evoluzione dell'identità, della cultura, della nuova mente. Ancora più specificamente, l'evoluzione verso l'assoluta originalità: la creazione del mai visto prima. Questo non è un compito facile. Richiede forza, coraggio e creatività in abbondanza. Richiede il superamento delle limitazioni artificiali, esterne, morali, etiche, religiose e culturali che abbiamo imposto alle nostre vite e all'interno delle nostre menti. Non volendo un gruppo di seguaci, Nietzsche non ci dice cosa pensare. Non esiste il nietzsche-ismo. Lo riassume in uno dei suoi aforismi: "Ripaghi male un maestro diventando solo un allievo". Prende in giro i suoi lettori: "I peggiori lettori sono quelli che si comportano come truppe da saccheggio: portano via poche cose che possono usare, sporcano e confondono il resto, e insultano il tutto". Li sfida a leggerlo, ma a pensare oltre. Per questo Nietzsche non fornisce un nuovo sistema di valori, principi o regole da seguire. Offre però un ideale da raggiungere. L'individuo ideale di Nietzsche è qualcuno che può modellare se stesso senza cercare di scappare adorando false verità e piacevoli illusioni "umane troppo umane" associate a "l'ideale ascetico finora regnante in Occidente". Qualcuno che non ha paura di affrontare i vari istinti sempre in movimento nel suo corpo, la diversità della realtà e la ricchezza dei fenomeni che percepisce nella sua ricerca e "critica permanente di se stesso". Qualcuno in gradi di abbracciare la vita in tutto il suo splendore, squallore, frustrazione, sofferenza, follia ed estasi con un sorriso affamato.
Commenti
Posta un commento