Passa ai contenuti principali

Sturmtruppen

Franco Fortunato Bonvicini, in arte Bonvi, è stato il disegnatore di uno dei fumetti antimilitaristi più conosciuti e amati nel mondo: Sturmtruppen.

Disegnate per più di 25 anni a partire dal 1968, le vicende quotidiane paradossali, ciniche, grottesche, degli anonimi “soldaten” e “capitanen”, dei “kameraten”nel campo Sturmtruppen, raccontavano un'Italietta poco eroica e molto provinciale ammantata però di regole e costumi da difendere. 
Humor nero, comicità slapstick e spietate considerazioni sulla vita e sui rapporti tra le persone, gli Sturmtruppen sono i soldati più divertenti della storia del fumetto. Sono Sempre in trincea, ma difficilmente sanno chi o cosa combattere.

Mondadori Comics, la casa editrice milanese, ha  reso noto sul sito ufficiale di aver firmato un accordo con gli eredi Bonvicini per la pubblicazione esclusiva di tutta la produzione artistica di Bonvi.
Sul sito si legge: "Dalle celebri strisce delle Sturmtruppen, alle storie di Nick Carter realizzate con Guido De Maria, fino alle Cronache del dopobomba, alle Storie dello Spazio Profondo con i testi di Francesco Guccini; tutta la produzione del grande e compianto artista modenese rivivrà in nuove edizioni, per i lettori di oggi e collezionisti di sempre". 
Sul sito dedicato a Bonvi potete leggere la sua biografia e spaziare nell'universo di Sturmtruppen
http://www.bonvi.it/


Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1598  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain  teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  Shakespeare era alla sua prima tragedia, e la tragedia non era ancora il suo forte.   La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical histo