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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Il Padrino

  Don Vito Corleone, immigrato siciliano in America, protagonista di un’incredibile scalata sociale ai vertici della mafia che ne ha fatto. Dei tre figli, Michael, il più piccolo, è l'unico a restare fuori dagli "affari di famiglia", con il benestare del padre che sogna per lui un futuro da senatore o presidente. Eppure, nemmeno Michael riuscirà a sfuggire al richiamo dei doveri familiari: sarà lui a raccogliere l'eredità del padre alla morte del fratello maggiore Santino, e diventare, a sua volta, Padrino. Il trentunenne regista Francis Ford Coppola non fu la prima scelta della Paramount, eppure Il Padrino del 1972, è   entrato nella mitologia del cinema americano. Qual è stata la formula che ha fatto de Il Padrino uno dei film di maggior successo di tutti i tempi?    Sicuramente una combinazione armoniosa di talenti che lavorano in un concerto per raccontare il potere, la decadenza del sogno americano, ma soprattutto la storia di una immaginaria famiglia criminale d

Guernica

  Alle 16.30 del 26 aprile 1937 gli aerei della Luftwalfe, nel corso della guerra civile spagnola, che vide opporsi ai falangisti, guidati dal generale dell’esercito Francisco Franco, i sostenitori della repubblica, scaricano bombe su Guernica, una cittadina dei Paesi Baschi spagnoli. In un raggio di 10 km, l’aviazione tedesca semina il terrore per 4 ore in un luogo che non ha importanza strategica. Guernica è rasa al suolo per il 70 per cento.   Nove anni più tardi, durante il processo di Norimberga, Hermann Göring , il capo della Luftwalfe, il vice di Adolf Hitler e una delle figure più inquietanti tra tutti i gerarchi nazisti, dirà che il bombardamento di Guernica fu fatto per sperimentare nuove tecniche e nuovi velivoli. “La guerra di Spagna era la prova generale dell’imminente conflitto mondiale. Guernica inaugurava la tecnica della guerra totale”. Il mondo intero s’indignò. Quando Picasso lesse i giornali il 1 maggio 1937 si mise al lavoro. Disegnò cento bozzetti: figure dilania

Morte della Vergine

      Caravaggio è uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, e uno dei più influenti. Portò la strada nel suo studio in nome di una pittura realistica lontana dalla raffinata bellezza del Rinascimento, di un’arte che trasforma in sacro anche le vite più squallide. Nei suoi quadri tutto grida che c’è solo il nulla in questo mondo di anime perdute, il cui unico ricorso è la Grazia, le cui vie sono enigmatiche. Nessun valore ai fini del sogno: il  suo chiaroscuro è un appello nel senso più aspro al dolore. I suoi quadri trasudano compassione.  Come questa Madonna dipinta per la Chiesa di Santa Maria della Scala a Roma. Praticamente priva di santità - a parte un alone sottile intorno al capo - l'immagine provocò forti reazioni nel clero che la considerò indegna del luogo. La Vergine è morta, e il dolore delle persone riunite intorno a lei lo dimostra. I Carmelitani volevano una Madonna addormentata prima di ascendere al cielo e ancor men che meno una povera donna, forse una giov

Artemisia Gentileschi: Giuditta con la sua ancella

L'arte di Artemisia Gentileschi, a lungo oscurata, merita d'esser compresa e valorizzata, perché espressione di una delle più grandi artiste italiane del '600. Quando in arte dominavano gli uomini e si pensava che le donne dovessero solo dipingere nature morte, ritratti, fiori, paesaggi, Artemisia affronta temi seri e lo fa interpretando soggetti storici o passi biblici come questo tratto dal libro di Giuditta. Dipinto qualche anno dopo il processo contro Agostino Tassi, suo insegnante d'arte e stupratore, durante il quale l'allora diciasettenne Artemisia fu costretta a tesimoniare con delle corde legate alle sue dita che furono progressivamnte strette a riprova della sua onestà, e a sottoporsi a esame fisico in aula per confermare che non era più vergine, "Giuditta con la sua ancella" è una rappresentazione altrettanto potente dell'orgoglio e del coraggio femminile, cosa questa che ha reso nota oggi Artemisia Gentileschi come una icona femminista nell

La merlettaia di Vermeer

Accettare il lungo apprendistato come condizione per l'eccellenza: questi sono i fondamenti dell'arte della merlettaia ritratta da Vermeer in quello che è il suo quadro più piccolo. La merlettaia mostra la figura di una donna curva le cui mani formano una squisita architettura di dita e bobine. Il pittore si concentra sul totale assorbimento della artigiana, la mette contro un muro bianco con un primo piano sfocato e ci attira nel mondo che sta creando, minuscolo e intimo, legato ai fili, al cuscino di pizzo, alle spille e alle bobine con cui lavora. L'espressione contemplativa sul suo viso suggerisce una vita interiore ricca e senza parole. La cura che dedica al suo compito la lega al mondo in cui vive, un contesto tradizionale di moralità intriso di religione: ha accanto una piccola Bibbia o un libro di preghiere. Renoir considerava questo capolavoro (al Louvre dal 1870) il dipinto più bello del mondo. I quadri di Vermeer hanno una "poesia del silenzio" che coll

Birdman o La virtù imprevista dell’ignoranza

 Birdman Autenticità, identità, illusione, fama: di cosa parliamo quando parliamo di ammirazione, riconoscimento, di esistere per gli altri perché se gli altri non ci vedono, non ci sentono come reali, non ci rinviano la nostra immagine, noi semplicemente non esistiamo , non abbiamo l’intima convinzione di essere vivi?   R. Laing nel libro L’Io diviso parla di incapacità di mantenere dall’interno il senso della propria identità, per cui la ricerca dell’ammirazione è sentirsi reali attraverso gli altri, esistere negli occhi degli altri.   In tal senso nel rapporto con gli altri rimane sempre un fundus egocentrico e narcisistico: gli altri sono funzionali, strumento necessario, alla scoperta del proprio Io e   vita è un'illusione o, di fatto, un delirio delle proprie illusioni.   Il film Birdman o La virtù imprevista dell’ ignoranza (quattro premi Oscar e qualche Golden Globe) parla proprio   di questo , intriso com’è del genio shakespeariano nella sua rappresentazione della cond