Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Divieni ciò che sei! Nietzsche: come vivere pericolosamente

La filosofia è ricerca di modi di pensare e di vivere, e questa ricerca ha sconcertato i filosofi fin dai tempi dell'antica Grecia. Nel  testo  Froehliche Wissenschaft" (1881)  Friedrich Nietzsche (1844-1900) lancia il suo slogan: "i l segreto per raccogliere la massima fecondità o il massimo godimento dall'esistenza, è: vivere pericolosamente". E nelle  Unzeitgemässe Betrachtungen (1873) suggerisce alle persone di orientarsi tempestivamente in modo nuovo:  " Il genio corre con balzi arditi sulla strada sconosciuta interrotta da mille precipizi, e disprezza l'attenta e timida misurazione dei passi".  Solo i "geni", quindi,  cioè gli spiriti più arditi possono sopravvivere a questo impegnativo viaggio. In che modo? Rimanendo scettici, osando mettere in discussione, guardando le cose sotto una nuova lente, dissolvendo i grandi ideali della vecchia cultura compresa l'ambizione di cercare una Verità con la maiuscola, assoluta e definitiva

"Cogito, ergo sum"

"Penso, dunque sono" o in latino "Cogito, ergo sum", questa citazione di René Descartes ( italianizzato in Renato Cartesio) è conosciuta in tutto il mondo come pochi altri principi della filosofia. ma cosa c'è di bello in questa laconica affermazione?  "Penso, dunque sono" : questa è una certezza e di certezze non ce ne sono molte nella vita, aveva scritto Cartesio. Una domanda lo occupa: Che cos'è reale? Esistono davvero le cose che vediamo, annusiamo, ascoltiamo, tocchiamo? Non ne è affatto sicuro. L e percezioni sensoriali (ottenute tramite la vista, l'udito, l'olfatto, il gusto, il tatto) possono ingannarci.  Ma Descartes si spinge oltre. Suppone  il peggio per non cadere in trappola nella ricerca di certezze  e lo chiama dubbio radicale:  tutta la vita potrebbe essere un sogno e non c'è proprio niente? Io non esisto, non esistono  altre persone, alberi e case, non esiste  Dio?  A questo punto  mette una faccia al dubbio radicale e

Frankestein o Il Moderno Promoteo e la manipolazione genetica.

Fino al XX secolo, Mary Shelley era vista meno come un'artista a pieno titolo e più come un'appendice del suo famoso marito, Percy Bysshe Shelley. Fu solo più tardi che gli studi letterari femministi corressero questo quadro e oggi Mary Shelley è considerata la regina del romanzo gotico e l’iniziatrice di un nuovo genere letterario: la fantascienza. L’opera che la consacra come tale è Frankenstein o Il Moderno Prometeo, una storia dell’orrore pubblicata il 1° gennaio del 1818 quando la scrittrice aveva vent’anni. Con questo romanzo però la britannica Mary Godwin, che all’epoca non era ancora sposata con Shelley, non solo ha inventato il genere letterario della fantascienza, ma anche il prototipo del geniale ricercatore che, spinto dalla sete di conoscenza e dal delirio di fattibilità, confeziona creature su misura in laboratorio. Famosa quanto la trama di questo potente romanzo è la storia della sua creazione.  Nel suo diario Mary  ne descrive la genesi.  Il 10 aprile del 1815

François de la Rochefoucauld: il più antico dei moralisti francesi.

  È opinione diffusa che la filosofia sia spinosa, e del resto basta leggere Hegel o Kant per convincersi che ciò sia vero, ma agli albori dell'età moderna viveva un filosofo francese che confidava in un modo ben diverso di presentare il proprio pensiero, piacevolmente vivace, soggettivo e intuitivo, associativo e antisistematico, saggistico e aforistico, ma di altissima qualità estetico-letterario. Il filosofo è François IV de la Rochefoucauld, e Le sue Riflessioni o Sentenze e Massime Morali, che  divennero ben presto un modello per un discorso morale che associava brevità, perfezione formale e profondità, sono un compendio di osservazioni aspre e malinconiche, ciniche e scettiche, provocatorie e sovversive, sulla condizione umana, ciascuna lunga solo una frase o due. Le Massime sono infatti un concentrato di lezioni tempestive, osservazioni acute, lucide, crude o divertenti sull'essere umano, il suo comportamento  incomprensibile ed enigmatico perché improvviso e contraddi