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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Conoscere se stessi

Socrate Conoscere se stessi implica un atto di coraggio, di umiltà e di sincerità, continuamente. Occorre superare l’egocentrismo, il narcisismo, prendere atto dei luoghi comuni che dimorano nella propria anima. E questo confronto con la propria coscienza è necessario e doveroso altrimenti si rischia di vivere una vita all'insegna del pregiudizio e delle credenze grossolane; una vita ricca di frasi fatte e di luoghi comuni. Una personalità autentica si forma sulla base della capacità  di armonizzare momenti di contatto sociale con momenti  di silenzio, di riflessione intimistica, di dialogo con se stessi. È nell'interiorità che bisogna cercare e trovare le ragioni per vivere dignitosamente e consapevolmente le proprie azioni. Per questo è necessaria la ricerca, il viaggio interiore di cui parlano la poesia, la letteratura, la psicologia, la filosofia. Socrate, filosofo greco che vissuto ad Atene tra il 469 a.C. e il 399 a.C. poneva al centro della s

La metafora del viaggio

"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato ". Cosi si esprimeva A ndrej Arsen'vico Tarkovskij, regista e attore sovietico, nel suo Tempo di viaggio (1983) Il viaggio, quindi, più avventuroso e forse più inquietante della nostra esistenza, potrebbe essere (o potrebbe essere stato per chi ha avuto il coraggio di farlo) quello di percorrere i sentieri più profondi e inesplorati della nostra anima, dell'insondabile mistero di cui parlano i poeti. Il viaggio diviene in tal senso un processo iniziatico dal quale non ci si può in alcun modo sottrarre, diviene scoperta di un territorio sconosciuto all'interno del quale, in ogni momento, manteniamo una capacità di apertura al nuovo, al mistero, insieme ad un

Oggi nella baia : Keats e Wordsworth

Percorriamo ancora per oggi il sentiero della poesia sulle orme di due autori del romanticismo inglese, Keats e Wordsworth, proponendo nello specifico queste due semplici, ma significative, liriche su cui vi invito a soffermarvi. Fantasia Lascia sempre vagare la fantasia,  È sempre altrove il piacere:  E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,  Come le bolle quando la pioggia picchia;  Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,  Per il pensiero che davanti ancor le si stende;  Spalanca la porta alla gabbia della mente,  E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo. John Keats Il mio cuore esulta quando ammiro un arcobaleno nel cielo: così è stato quando la mia vita è cominciata; così è adesso che sono un uomo; Che sia così quando invecchierò, o lasciatemi morire! Il Bambino è Padre dell'Uomo vorrei che i miei giorni fossero legati l'uno all'altro dall'affetto naturale. William Wordsworth L'immagine è tratta da Place of Art.

La parola alle poetesse

Frequentiamo, oggi nella baia, la poesia ...al femminile. C'è nel riso dell'uomo C'è nel riso dell'uomo la meraviglia sotto la pelle dei pezzi di pane da mangiare subito si vedono le corde vive nei bracci poi verrà la pioggia a lavare le schiene infilare la tosse nei petti. Mariangela Gualtieri Ultimo brindisi Bevo a una casa distrutta, alla mia vita sciagurata, a solitudini vissute in due e bevo anche a te: all'inganno di labbra che tradirono, al morto gelo dei tuoi occhi, ad un mondo crudele e rozzo, ad un Dio che non ci ha salvato. Anna Achmatova (1889 1966) Scrivere un curriculum Che cos'e' necessario? E' necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si e' vissuto e' bene che il curriculum sia breve. E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gl

Ancora poesia

Continueremo a scrivere di poesia nei prossimi giorni...  ...sebbene le celebrazioni della giornata mondiale della poesia si siano concluse ieri. Nella baia, abbiamo deciso di frequentare ancora per qualche giorno la poesia, forma d'espressione artistica che molti, a torto, considerano desueta, caduta in disuso quindi, sostituita nella sua importanza da altre forme espressive. E vogliamo farlo, assaporando le parole dei grandi poeti, condividendone ansie, aspirazioni, gioie, ardori, paure, drammi e desideri. Perché la poesia, quella vera, è immortale.

La giornata mondiale della poesia

Giornata mondiale della poesia. Oggi, nella baia delle sirene, partecipiamo con questo post, alla celebrazione della giornata mondiale della poesia voluta dall' Unesco a partire dal 21 marzo 1999. Ma che cos'è la poesia? Difficile dare a questa  domanda una risposta univoca .  La poesia è un testo che presenta una struttura complessa, unitaria, amalgamata da rime, assonanze, allitterazioni;  è la primordiale necessità, come disse Montale nel 1975, "di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive"; la poesia è un'emozione,  uno stato d'animo, una semplice descrizione. Dante, nel XXIV canto del Purgatorio, la definì espressione di tutto se stesso, io divento uno a me stesso , dell'inconscio avrebbe detto se avesse conosciuto la psicanalisi,  impulso,  l'avrebbe definita, archetipo che parla ( per usare un termine Junghiano). ... io mi son uno che, quando  Amor mi spira,noto, e a quel modo  ch'è ditta

A breve sul blog...

Giunge sempre nella vita di un ragazzo normale un momento in cui questi prova il violento desiderio di andare in qualche luogo a scavare per scoprire un tesoro nascosto. Tale desiderio un giorno si impadronì all'improvviso anche di Tom, il quale si precipitò fuori in cerca di Joe Harper, ma non riuscì a trovarlo. Cercò allora Ben Rogers; ma era andato a pescare. Di lì a poco si imbattè in Huck Finn detto, Mano-rossa. Huck faceva al caso suo. Tom lo condusse in un luogo appartato e intavolò la conversazione in forma strettamente confidenziale. Dalle Avventure di Tom Sawyer  di Mark Twain- capitolo venticinquesimo-

La sindrome di Peter Pan

...E pensare che la sindrome di Peter Pan è una condizione psicologica non classificata come disturbo mentale. Essere “Eterni Fanciulli” rientra nella casi dei disturbi da immaturità psico affettiva. Infatti, come il personaggio della   fiaba, descritto nel libro di Barrie, che si rifiutava di crescere, chi è affetto da questa sindrome, anche se è già adulto, in varie situazioni della vita tende ad assumere degli atteggiamenti da bambino.  Generalmente molto intelligente, brillante, affascinante, a volte anche ben inserito nel lavoro, il    Peter Pan  sa socializzare molto bene ma non sa relazionarsi affatto.    Nella relazione con gli altri, egli cerca di stare al centro dell'attenzione; ecco che prende il sopravvento il suo atteggiamento egocentrico. Come i bambini che non riescono a capire che esiste anche il punto di vista dell'altro, così il Peter Pan rifiuta ogni oggetto che non soddisfa i suoi bisogni poiché non ha ben compreso che esiste una distinzione tra se

La mappa della mente di un bambino: citazioni dal libro Peter Pan

Continua... Nel 1910, Sylvia Llewelyn Davies, ritornata con i figli a Londra dopo la morte del marito, si ammalò di tumore e di lì a poco morì. Barrie divenne tutore legale dei suoi cinque bambini:  George, Jack e Peter  a cui si erano aggiunti Micheal e Nicholas. Fregiandosi del titolo di baronetto, Barrie, ormai uomo di successo, decise nel 1929 di devolvere tutti i proventi dei diritti di  Peter Pan  all'ospedale pediatrico di Great Harmond Street e negli ultimi anni della sua vita si divertì a inventare storie per il bambino della sua segretaria Cynthia Ozick. Fu a lei che, alla sua morte, avvenuta nel 1937, lasciò tutti i suoi averi.  E i Llewelyn Davies? Nel 1915, George era morto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, e nel 1921, Micheal, il preferito di Barrie, era annegato.  Peter Llewelyn  Davies non accettò mai pienamente le disposizioni testamentarie di Barrie, e dopo una carriera come editore, morirà suicida e alcolizzato nel 1960.  La storia del bambi

Continuiamo a raccontare Barrie.

Continua... Sul matrimonio di Barrie con Marie Ansell si è scritto molto; di certo l'infelice unione subì il tracollo definitivo dopo l'incontro, nel 1898 durante una cena, con Sylvia Llewely Davies, figlia dello scrittore George De Maurier e moglie di un giovane avvocato di successo. Barrie scoprì  che la bellissima Sylvia era la madre dei tre bambini con cui  si divertiva a passare i pomeriggi, giocando e inventando storie nei giardini di Kensington: George, Jake e il piccolo Peter che allora aveva solo un anno. L'amicizia tra Sylvia e Barrie destò più di un pettegolezzo e di una gelosia: Arthur Llewelyn Davies sembrò non gradire l'irruzione di Barrie nella sua vita famigliare e, forse per questo, decise di portare la sua famiglia a vivere a venticinque miglia da Londra. Da parte sua Mary Ansell, che sentiva di non essere amata da suo marito come lei desiderava, allaccerà una nuova relazione che la porterà a chiedere ed ottenere il divorzio da Barrie nel 1909. Di c

Oggi nella baia racconteremo la vita di James Mattew Barrie: lo scrittore che scelse di rimanere bambino.

"Seconda a destra e poi dritto fino al mattino" Peter aveva detto a Wendy che questa era la strada per arrivare all'Isolachenonc'è, ma persino gli uccelli, anche avendo le mappe e consultandole negli angoli ventosi, non sarebbero riusciti a rintracciarla seguendo queste indicazioni. Vedete,  Peter diceva tutto quello che gli passava per la testa... Creatore di Peter Pan, James Mattew Barrie nacque a Kirriemuir, nella Scozia settentrionale. Penultimo di dieci figli di un tessitore e di Margaret Ogilvy, una donna di forte personalità e molto religiosa, Barrie ha sette anni quando suo fratello quattordicenne David muore dopo una brutta caduta mentre pattinava sul ghiaccio. La madre non si riprenderà mai dal colpo: David era il suo figlio prediletto e il giovane Barrie, sapendo di non essere il bambino che la madre adorata avrebbe voluto accanto a sé, crebbe covando sentimenti di esclusione e frustrazione. Sentimenti che tuttavia non gli impedirono di stringere un fo