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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione continuamente rinnovantesi sui problemi dell'esperienza umana questa deve essere la logica d'insegnamento del filosofare che si arricchisce attraverso lo studio dei classici e il dialogo con gli autori del passato. Questo è il metodo zetetico (da zetesis = indagine) auspicato da Kant. Seguendo questo metodo, l'insegnante di filosofia, nella scuola, potrebbe decidere di trattare una sola tematica, magari partendo da una ricerca aperta sui problemi rilevanti per il mondo giovanile, con le finalità di guidare i discenti all'esercizio del pensiero critico fino a un ampliamento

La ruga del cretino di Vitali e Picozzi

Andrea Vitali ritorna ad ambientare il suo ultimo romanzo a Bellano e sulle sponde del lago di Como ambientazione che predilige e che spesso si ritrovano nei suoi romanzi. Cambia in questo romanzo il periodo storico. Agosto 1893, anni in cui le teorie mediche e scientifiche stanno progressivamente cambiando, allontanandosi da quello scetticismo e da quell’ alone di spiritismo che le avevano contrassegnate fino ad allora. Epoca in cui iniziano a prendere piede le più teorie psichiatriche e con essa la nascente criminologia moderna. Periodo in cui si intrecciano le vite di strani personaggi come  Birce che è la terza figlia di Arcadio e della Serpe, i custodi del santuario di Lezzeno, “Che ha s ul viso, a sinistra, una voglia che sembrava un omino che giocava alla palla. ” O della fomosa medium Eusepia Palladino. Il punto di forza di questo romanzo giallo a tinte noir è il supporto del criminologo Massimo Picozzi che traccia una descrizione di uno dei personaggi del libro: il famoso Ces

La libraia: recensione di Rebecca Aloisio

Rebecca Aloisio è una amica del nostro blog, Ha 11 anni, ha letto questo libro, ne è rimasta colpita e ha voluto inviarci la sua recensione. Leggiamola insieme. Lia è una  ragazza di 16 anni con un brutto passato alle spalle. Una mamma che non l’ha cresciuta e un papà che non c'è mai stato. Vive in una comunità con la psicologa Laura, che per lei è sempre stata. Lia viene adottata dalla diverse  famiglie, ma rientra sempre in comunità o addirittura si rifugia in un capannone.  Dentro il capannone dorme per tutta la notte, ma un cane che abbaia la mattina le segnala che il luogo appartiene a qualcuno. Svelta si prepara per non finire nei guai, guarda l’orologio e decide di andare in stazione:  ha i soldi sufficienti per il biglietto, per la colazione e per fare shopping in qualunque posto il treno l’avrebbe portata. Ipotizza mete : per rima Milano, ma teme che Milano possa essere il primo posto in cui la famiglia adottiva o la comunità l’avrebbero  cercata perché era lì che a

Sir Paul McCartney 18 giugno 1942

I Beatles sono stati senza dubbio la band più influente del XX secolo. Nel corso di 8 anni, hanno cambiato non solo il rock and roll, ma anche il volto di tutta la musica per sempre.  Il 18 giugno 1942 nasceva una figura iconica della cultura contemporanea: Sir Paul McCartney. Facciamo un salto indietro nella storia.. Nel marzo 1957 John Lennon forma un gruppo musicale The Quarrymen che unisce melodie folk, rock e jazz. Il 6 luglio dello stesso anno, mentre si esibisce con il suo gruppo su un palcoscenico improvvisato in un campo alla festa della Parish Church a Woolton, incontra il quindicenne  Paul McCartney per la prima volta.  Comincia da quel giorno una frequentazione che farà della coppia Paul McCartney e John Lennon una delle partnership più influenti e di successo della storia della musica. Insieme hanno scritto alcune dellecanzoni più popolari nella storia del rock  e della musica in generale.  Nel mese di agosto del 1966, i Beatles pubblicano il singolo Eleanor Rigby il

I precursori occulti

La manipolazione della mente ha una storia molto antica. I sofisti greci riuscivano a dimostrare tutto e il contrario di tutto attraverso uno scaltro e sapiente uso della retorica, che Platone bollava come immorale. Già Platone spiegava infatti come ci fossero due tipi di discorsi: quelli che avevano come obiettivo la conoscenza e una comunicazione autentica e quelli che invece, usati ad arte, miravano a ottenere un beneficio esteriore. I primi rispettavano l’interlocutore, la sua autonomia e libertà, i secondi invece cercavano di convincerlo con sofismi, trucchi e menzogne ben congegniate. Secondo il filosofo ateniese, discepolo di Socrate, le parole dovevano servire per  progredire sul cammino della conoscenza non per imporre, con una dialettica ingannevole, il proprio punto di vista a coloro che non possedevano in egual misura la capacità di giocare con le parole. Il fatto è che all'epoca di Platone i filosofi consideravano la sofistica una pratica reprensibile, tant'

Cinema che passione: Gli Uccelli un capolavoro di maestria

Dopo il grande successo di "Psycho" nel 1960, Hitchcock ricevette un badget enorme, più di tre milioni di dollari,  per realizzare Gli Uccelli il suo primo e unico horror-fantasy. Cinquantadue anni dopo la sua uscita, era il 1963, il film continua a far parlare di sé.  Anche se il film è considerato oggi un classico, uno dei più impegnativi e personali di Hitchcock che da ragazzino era stato un bird-watcher, alla sua uscita guadagnò recensioni contrastanti dalla critica e ricevette  un solo Oscar per i suoi effetti speciali. Hitchcock aveva assunto uno dei padri fondatori dell’impero Disney  il leggendario animatore Ub Iwerks per creare continuità nelle scene tra  uccelli reali e sciami animati. Trama: Melania Daniels è una ricca ragazza del jet-set di San Francisco e ottiene sempre ciò che vuole. Quando l'avvocato Mitch Brenner la vede da Davidson, un negozio di animali, la riconosce ma finge di scambiarla per una commessa e le chiede due pappagallini inseparabili

La pubblicità subliminale

Nel 1957 negli Stati Uniti si diffuse la notizia che un'agenzia pubblicitaria in una sala cinematografica del New Jersey aveva sperimentato la tecnica di inserire nella sequenza del film dei fotogrammi pubblicitari non percepiti  coscientemente con le scritte "Bevi Coca cola" e "Mangia Pop Corn". Si disse che grazie a questo espediente le vendite di Coca Cola erano quasi aumentate del 60% e quelle dei Pop Corn del 20%. La notizia fece molto scalpore. Nell'opinione pubblica si fece strada l'immagine di  mass media terribilmente potenti e di esperti di pubblicità pronti a manipolare le menti: le reazioni furono di indignazione e preoccupazione. Fu subito appurato che la pubblicità subliminale non era affatto potente come si pensava e non costituiva nessun tipo di minaccia per la popolazione. Le indagini della sala cinematografica del New Jersey misero in evidenza ce altri fattori potevano aver prodotto l'aumento delle vendite della Coca Cola e de

Solo a Parigi e non altrove di Luigi La Rosa

È l'estate del 2010 quando il protagonista del romanzo Solo a Parigi e non altrove intraprende il suo secondo viaggio nella capitale francese.  Nella sua mente il ricordo del primo viaggio, tre anni prima, affianco ad Arturo, il ragazzo che amava, e che era riuscito dove Baudelaire, Proust ed Hemingway avevano fallito: portarlo in quella che da subito era parsa una "città irreale e sconfinata", e che sembrava dividere il mondo in due categorie: "chi ama Parigi con una ferocia a dir poco voluttuosa e chi la detesta completamente". Allora  c'era  il "calore di un progetto di coppia e l'idea di una vita condivisa", un duro inverno da lasciarsi alle spalle, qualche " felpa, un libro e una cartina acquistata prima di partire", le "magre risorse della vita professionale, tre romanzi finiti, quattro raccolte di aforismi sull'amore e la passione", ma nulla capace di liberare "dall'avvilente sensazione che la vita da t

L'intelligenza diminuisce con l'avanzare dell'età?

Fino a non molto tempo fa, si riteneva che tutte le capacità intellettive si riducevano con l'avanzare degli anni e la vecchiaia. Una serie di indagini trasversali ( indagine in cui gruppi di individui di età diverse vengono messi a confronto per l'aspetto che si vuole studiare) aveva dimostrato che ha partire dai 45 anni circa le persone offrono nei test d'intelligenza prestazioni inferiori. Siccome le persone più avanti negli anni, essendo vissuti in un periodo storico in cui l'istruzione era meno diffusa, erano anche quelle che avevano studiato meno. Per questo motivo vari ricercatori dubitavano della validità delle conclusioni tratte dagli studi trasversali .Grazie alle prime indagini longitudinali (in cui è  stato possibile seguire individui in tempi diversi) a fornire la prova negli anni '80 che l'intelligenza non diminuisce con l'età, ma anzicchè essere età-dipendente, si mantiene o declina a seconda delle capacità culturali e degli impegni dell

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign

L'educazione dei bambini nell'epoca dei Tudors

"I bambini erano accolti, all'epoca dei Tudors, nella società non in quanto tali, ma come potenziali adulti e in questa luce tutto era compiuto affinché diventassero grandi prima del tempo. Obbedienza servile ai genitori, precoce serietà, modestia e compassato decoro:questi erano i tratti distintivi di un bambino ammodo. Padri e madri erano trattati con una devozione analoga alla riverenza religiosa. Soltanto Dio e i genitori, si insegnava ai figli, andavano supplicati su entrambe le ginocchia; uno era sufficiente per chiunque altro. Molto presto, i bambini imparavano a genuflettersi al mattino e alla sera e a dire: «Padre, imploro la tua caritatevole benedizione». Il genitore, sollevandogli le mani giunte, pronunciava la formula di rito: «Dio ti benedica, figliolo» oppure «Dio ti protegga e ti conduca sulla strada del bene». Un manuale per genitori edito nel decennio 1530-40 raccomandava che i figli «duri di cuore», restii a sottomettersi a questo rituale filiale fossero «