Ritenuta non una delle migliori opere del Bardo, definita da George Bernard Shaw "Una spazzatura di infimo ordine melodrammatico", la tardiva tragicommedia di Shakespeare, Cimbellino, scritta nel 1609 o nel 1610, dopo Antonio e Cleopatra e Coriolano, otto anni dopo Amleto e un paio d'anni prima de La Tempesta, è un miscuglio di personaggi e situazioni già viste. Un guazzabuglio a lieto fine con bambini rapiti, una matrigna cattiva che fa concorrenza a Biancaneve, pozioni avvelenate, un cadavere senza testa, uno Iago in miniatura, una principessa che sfida il padre sposandosi contro la sua volontà, un amante esiliato, un'eroina travestita e la notevole incapacità di tutti di riconoscersi a vicenda, nonostante i leggeri travestimenti. Forse Shakespeare voleva accontentare i gusti di un pubblico che cambiava con i tempi? Forse voleva risollevare le sorti della sua compagnia teatrale (i King's Men) e gli incassi? Forse, giunto quasi alla fine della sua carr...