...Ma chi è Tom Sawyer, protagonista indimenticato di molte avventure.
Leggiamo quello che l’autore dichiara nella premessa:
Leggiamo quello che l’autore dichiara nella premessa:
Le avventure di cui si parla in questo libro sono per la maggior parte fatti realmente accaduti: di esse, una o due riguardano esperienze personali, le altre sono state vissute dai miei compagni di scuola. Huck Finn è ricalcato dal vero; e anche Tom Sawyer, sebbene nel suo caso no si tratti di una descrizione di un singolo individuo; in realtà rappresenta l’insieme delle caratteristiche di tre ragazzi che conoscevo(...).
Tom è un ragazzo di età imprecisata, orfano di entrambi i genitori, che vive sulle rive del Mississippi, nel piccolo centro abitato, misero e squallido di St. Petersburg, un luogo immaginato da Twain a rappresentare il paese dove aveva trascorso l’infanzia: Hannibal.
Del piccolo centro, Tom è il briccone per eccellenza la cui principale attività sembra proprio essere quella di mettere il paese in uno stato di continua agitazione. È la dannazione della zia Polly, una donna semplice di cuore, sorella della sua defunta madre. Infatuata delle specialità farmaceutiche, ingenua e credulona, facile da abbindolare, Polly viene così presentata:
Collezionava quelle riviste compilate da ciarlatani e disponeva di una scorta di medicine preparate dagli imbroglioni, e di conseguenza finiva per essere armata di strumenti di morte(...) Quando venne a saper per la prima volta che esisteva una medicina Scacciadolori, ne ordinò subito una grande quantità. L’assaggiò e si sentì colma di gratitudine. Era, né più né meno fuoco allo stadio liquido.
Sempre pronta a citare le Sacre Scritture, zia Polly ritiene che il modo migliore di educare il nipote sia quello di ricorrere alle punizioni, eppure ogni volta che lo punisce sente il suo cuore andare in pezzi:
Ma santo cielo, quel birbante ne studia una nuova tutti i giorni e coma fa una poveretta a sapere cosa le potrebbe capitare? Tom sembra capire fino a che punto gli è consentito mettermi alla prova prima di vedermi uscire dai gangheri, e sa quando gli è possibile distrarmi per un momento o farmi ridere, e così tutto viene minimizzato e io non riesco mai a suonargliele di santa ragione .Non sto facendo il mio dovere con quel bambino(...) Risparmiagli le punizioni e finirai per viziare il bambino, come dicono i Sacri Testi.
Al controllo affettivo di zia Polly, al conformismo dell’ambiente sociale in cui vive, alle costrizioni scolastiche, Tom preferisce la libertà: se la svigna di notte al segnale di un finto miagolio; si rifiuta di imparare a memoria i versetti della Bibbia; si burla in classe dell’insegnante manesco che impartisce punizioni corporali e una cultura fatta di nozioni da memorizzare; consiglia ai suoi amici di fare vita da pirata e ha persino un nome di battaglia: il Vendicatore Nero del Mar dei Caraibi.
Di fronte ad una realtà opprimente, desolante e falsa (la zia Polly che si fa suggestionare da ogni ciarlataneria alla moda e impone al nipote la somministrazione dello Sciacciadolori; l’amatissima Bibbia da ripetere a memoria come pappagalli; i furti di cadaveri nel cimitero...) Tom gioca e giocando trasforma la realtà e, come scrive Sergio Campailla nell’Introduzione a Tom Sawyer, “nel suo cerchio magico coinvolge chi lo circonda”.
Ce ne dà una bella descrizione Twain, quando ci racconta di Tom che dovendo imbiancare lo steccato di casa, per punizione, trasforma l’impegno in un gioco agli occhi degli altri bambini:
Tom esaminò la sua ultima pennellata con uno sguardo da artista; poi ripassò ancora una volta con levità il pennello e considerò il risultato, come prima. Ben venne ad affiancarglisi.
“ Ah, sei tu. Ben! Non mi ero accorto che fossi qui”.
“Dicevo...sto andando a fare una nuotata. Non andrebbe anche a te di fartene una? Ma sei costretto a startene qui a finire il lavoro che devi fare...vero?”
“Cos’è che chiami lavoro?(...) Capita forse ogni giorno ad un ragazzo la possibilità di imbiancare una staccionata?”
Questa osservazione fece apparire la cosa sotto una luce diversa. Ben smise di mordicchiare la mela. Tom passò il pennello da sinistra a destra e viceversa...indietreggiò di un passo per controllare il risultato...aggiunse un tocco qua e là...poi riprese a esaminare l’effetto con aria critica... mentre Ben, tenendo d’occhio ogni mossa, sembrava coinvolto sempre e sempre di più, mostrandosi man mano più interessato.
Contrapposto a Tom è suo fratello Sid, leggiamolo qui
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