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Tom Sawyer: conclusione.

Un classico senza tempo, quello di Mark Twain, un libro di cui  si respira la freschezza.   
Un classico godibilissimo, a mio parere, a tutte le età: un invito a riscoprire il gusto dell'avventura, a  ricordare, anche a noi adulti, che l'infanzia è gioco, che la vita è fonte viva e zampillante di emozioni, esperimenti, scoperte, meraviglia.
E,sebbene il gioco di Tom riveli in alcuni momenti tratti di crudeltà (macabro scherzo quello di far credere di essere morto) e sebbene in alcuni episodi egli agisca come un criminale in erba come quando propone regole di affiliazione alla sua banda di stampo mafioso (sicché per il senza famiglia Huck si pone il problema su chi far ricadere la vendetta)

Si tratta di giurare di aiutarsi gli uni con gli altri, e di non rivelare mai i nostri segreti, anche se dovessero tagliarci a pezzetti, e di uccidere chiunque faccia del male a uno della banda e non soltanto lui, ma tutta la sua famiglia...

Tom èforse, l'amico che vorremmo avere, il bambino che, in un periodo della nostra vita, abbiamo sentito di essere stati.
Raggiunge il suo intento, io credo, l'autore quando, nell'introduzione a Le Avventure di Tom Sawyer,scrive: 
Sebbene il mio libro si proponga di divertire soprattutto ragazzi e ragazze, spero che uomini e donne più attempati non lo disdegnino, poiché almeno in parte era nelle mie intenzioni riuscire a ricordare in maniera piacevole agli adulti come essi siano stati un tempo, quali fossero i loro sentimenti e il loro modo di pensare e di esprimersi, e quali bizzarre imprese abbiano talvolta intrapreso.



Per le citazioni si è fatto riferimento a Le Avventure di Tom Sawyer introduzione di Sergio Campailla, traduzione di Mariagrazia Bianchi Oddera - Newton Edizioni.
Le immagini ripropongono il tributo di Google a Mark Twain nel centosettantaseiesimo anniversario della nascita

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