Via col vento

L’incipit, ovvero l'inizio di un romanzo o di un racconto, non è altro che un principio di seduzione, dunque ha un’importanza fondamentale. Esso deve catturare l'attenzione del lettore, incuriosirlo, suscitare il suo interesse e tenerlo "legato" alla storia fino alla fine.
È raro sentire il nome di Margareth Mitchell eppure lei è l’autrice di uno dei libri più famosi al mondo e uno dei più venduti: Via col vento. Spregiudicata come la protagonista del romanzo, l’indimenticabile ribelle, Rossella O’Hara,  la Mitchell, in Via col vento, affascina i lettori, crea una condizione di intimità ricorrendo al linguaggio del sentimento e riportando le scene attraverso le emozioni di un unico personaggio. Accompagnato dolcemente nella discesa nel cuore delle emozioni di Rossella, il lettore, attraverso la protagonista, segue lo svolgersi degli eventi e riduce la distanza tra sé e la storia narrata. 
Oggi sull'Isolachenonc'è, l'incipit di Gone with the wind (Via col vento)

Rossella O'Hara non era una bellezza; ma raramente gli uomini se ne accorgevano, quando, come i gemelli Tarleton, subivano il suo fascino. Nel suo volto si fondevano in modo troppo evidente i lineamenti delicati della madre - un'aristocratica della Costa, oriunda francese - con quelli rudi del padre, un florido irlandese. Ma era un viso che, col suo mento aguzzo e le mascelle quadrate, non passava inosservato. Gli occhi verde chiaro, senza sfumature nocciola, ombreggiati da ciglia nere e folte, avevano gli angoli volti leggermente all'insù. Le sopracciglia nere e folte piegavano anch'esse verso l'alto, tracciando una strana linea obliqua sulla sua candida pelle di magnolia - quella pelle così apprezzata dalle donne del Mezzogiorno, che la riparano con infinita cura dai raggi ardenti del sole della Georgia mediante cuffie, veli e mezzi guanti.


Il 3 maggio 1937 Via col Vento riceveva il Premio Pulitzer

Nella foto, Margareth Mitchell.

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