Che cos'è la felicità, si chiede Aristotele in Etica Nicomachea o più propriamente: “qual è il fine ultimo della vita?”. Tutti -continua Aristotele- sono soliti indicare come fine ultimo della vita l’eudaimonia, ossia la felicità. Ma cos'è -viene allora naturale chiedersi- la felicità?
È il bene più alto per l’uomo -tutti sono concordi nel ritenerlo- e questo bene per alcuni è la conoscenza, per altri il piacere, per altri ancora la ricchezza, l’ammirazione e la stima degli altri, gli amici o la salute. Allora quale di questi beni può dare la felicità? Ebbene per Aristotele eudaimonia non è nessuno di questi fini presi singolarmente, ma uno stile di vita che li integra tutti. E questo stile di vita, secondo lo Stagirita, può essere conseguito solo se si sceglie di vivere in conformità ai dettami della ragione. Seguendo la ragione l’uomo può praticare la virtù, scegliere il giusto mezzo tra due estremi, e condurre uno stile di vita integrato, che includa beni come la ricchezza, gli amici, la salute, la conoscenza, l’eccellenza e la stima degli altri.
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