Passa ai contenuti principali

Jo Nesbø e Macbeth

Dopo averci mostrato l'abisso in cui l'umanità può affondare nei suoi bestseller con protagonista il poliziotto Harry Hole, il più grande esportatore letterario norvegese, Jo Nesbø, racconta Macbeth.
"Un thriller sulla lotta per il potere,  in un ambiente cupo, tempestoso, che permette di esplorare la mente di un paranoico", ha detto Nesbø di Macbeth. "Il personaggio principale ha il codice morale e la mente corrotta, la forza personale e la debolezza emotiva, l'ambizione e i dubbi di andare in entrambi le direzioni”.
Nesbø, i cui thriller hanno venduto più di venti milioni di copie nel mondo, è l'ultimo autore scelto per firmare la serie Hogarth Shakespeare, che dal 2016 vedrà scrittori, tra cui Margaret Atwood, Jeanette Winterson e Howard Jacobson, impegnati in rivisitazioni tratte dal canone di Shakespeare. Egli è il primo autore a rivisitare  una delle tragedie di Shakespeare, con Atwood impegnata  per The Tempest, Jacobson per Il mercante di Venezia, Anne Tyler per La bisbetica domata e Winterson per il Racconto d'inverno.
L'autore norvegese ha detto che la storia di Shakespeare di un generale ambizioso, che uccide il re mentre dorme e prende il potere per se stesso, è  "vicino al mio cuore perché affronta temi con cui ho avuto a che fare fin da quando ho iniziato a scrivere".
Il protagonista dei suoi romanzi, Hary Hole, è un "poliziotto buono ma tormentato che ha un proprio codice personale e spesso va contro le indicazioni dei superiori". Un alcolista che lotta con i demoni, Hole ha catturato rapinatori e assassini seriali, è stato accoltellato, ha sparato e picchiato, ed è stato lasciato, creduto morto, in una fogna.
Anche Macbeth ha i suoi demoni da affrontare dopo aver ucciso Duncan, ed entrambi i personaggi devono affrontare i rapporti personali difficili: Hole con Rakel Faulke e Macbeth con la sua Lady. 
“Sì, è una grande storia", ha detto Nesbø di Macbeth. "E, no, non voglio tentare di fare giustizia a William Shakespeare , né alla storia. Quello che farò sarà semplicemente prendere quello che trovo  e scrivere la mia storia. E, sì, avrò il coraggio di chiamarlo Macbeth”.
Becky Hardie, vice direttore editoriale di Hogarth Shakespeare, un’impresa editoriale internazionale creata appositamente per reinterpretare le opere del Bardo per i lettori del XXI secolo, ha detto che "fin dall'inizio il nostro obiettivo è di voler sorprendere ed emozionare i lettori di tutti i tipi provenienti da tutto il mondo. Avere un scrittore di thriller internazionale della statura e popolarità di Jo Nesbø a bordo è la perfetta realizzazione di questo desiderio. Non possiamo far altro che aspettare di vedere cosa  farà con il  gioco omicida di Shakespeare". La serie di rifacimenti moderni, che  saranno pubblicati nel 2016 in coincidenza con il 400° anniversario della morte del Bardo, rimarrà fedele allo spirito delle opere originali, ma offrirà  a gli autori l'opportunità di reinventare i drammi per il lettore moderno. I libri saranno pubblicati nello stesso momento in tutto il mondo di lingua inglese in formato cartaceo, digitale e formati audio.




Fonte: The Guardian

Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign...

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

L’insegnamento della filosofia, soprattutto nella scuola, si colloca da sempre in un equilibrio delicato tra trasmissione di contenuti storico-dottrinali e formazione di un’autentica capacità di pensare. Nella tradizione pedagogica moderna, Immanuel Kant ha formulato un principio che è diventato un riferimento imprescindibile: “la filosofia non si può insegnare; si può solo insegnare a filosofare” . Questa affermazione, apparentemente paradossale, racchiude un’idea decisiva: la filosofia non è un insieme di nozioni da memorizzare, ma un’attività, un esercizio continuo dello spirito critico. Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione con...

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1599  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain, teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical history of Romeus and Juliet  di Arthur Brooke del 1562. Gli attori...