Passa ai contenuti principali

Jake Bugg: Shangri La

Lo so! So cosa state pensando: Jake Bugg, di nuovo. Ahimè si. Shangri La è il secondo EP lanciato nel 2013 dal mio futuro marito, scherzo, ma se mi chiedete di scegliere tra Nick Jonas, Steve Garrigan e Jake, mi mettete in crisi, quindi non fatelo o divento poligama. 
 Ho il CD di Jake da un mese e posso dire di averlo studiato bene . La canzoni sono 12 per un totale di 35 minuti. "There's a beast and all we feed it" è il brano d'apertura, veloce, intenso, parla di una bestia che tutti noi nutriamo con le nostre azioni. "Slumville sunrise" è un ipotetico luogo a cui nessuno presta attenzione, un luogo degradato, e da cui il cantante/ragazzo sente di doversi separare e nonostante lui lo dichiari apertamente ai suoi amici, loro non gli credono. Simpatico il video musicale, ma pessima la recitazione nel cantautore. "What doesn't kill you" sfocia nel punk e il testo sa di rivalsa. "Quello che non ti uccide, quello che non ti spezza. Questa vita sembra metterti al tappeto, ci provi, sanguini e alla fine torni a respirare". "Me and you" è la mia canzone preferita di tutto l'album. È dolce, romantica. In essa c'è la voglia e il desiderio di proteggere la persona amata dal mondo crudele e da coloro che ne attendono il fallimento. Leggiamo parte del testo: "Tutte queste persone vogliono che noi falliamo. Io non lascerò che succeda, no. Solo credi in me. Ti nasconderò discretamente. Discretamente da questo freddo mondo...".
"Messed up kids" parla di ragazzi abbandonati al proprio destino ai veicoli delle strade, senza soldi o altro ma che comunque si sentono invincibili. "A song about love" è emozionante, come anche il video. Questo testo suggerisce che le canzoni scritte d'amore sono inutili senza i ricordi che vengono utilizzati per scriverle. Suggerisce, inoltre, che la maggior parte delle canzoni d'amore sono scritte su una memoria specifica, o un sentimento o una persona e sono estremamente personali. Così, senza ricordi non può esserci una canzone d'amore. "All your reason" un pezzo blues, in cui Jake Bugg varca i suoi confini e ci regala una bellissima canzone. "Kingpin" e "Kitchen tables" si assomigliano fra loro. "Pine trees" mi rende calma: una versione acustica in cui la chitarra accompagna la voce di Jake, delineando un paesaggio solitario. 
"Simple pleasure": "Ho cercato a lungo un tesoro. E l'ho trovato tutto nei semplici piaceri, non capisco questa vita che conduci: cercando di essere qualcun altro. E cercando di essere "quello che aiuta", voglio trovare colui che ti aiuta a respirare... Forse è tutto un grande errore"Infine troviamo "Storm passes away": "Manterrò la tempesta se riuscirò a tenerti. Vivrò nella pioggia se anche tu lo farai. Andremo insieme, insieme proseguiremo nel tempo".


Commenti

Post popolari

L'infanzia nel medioevo e nell'età moderna

Tra gli avvenimenti più significativi dell'età moderna, l'invenzione della stampa, le rivoluzioni politiche, l'ascesa della borghesia, la rivoluzione scientifica, c'è la scoperta dell'infanzia. Philippe Ariès, storico francese in un suo libro pubblicato nel 1960, ha sostenuto che l'infanzia nasce con l'età moderna. L'infanzia nelle classi agiate comincia ad essere considerata con il Rinascimento e si afferma nel XVII secolo. Nei dipinti medioevali, per esempio, i bambini erano ritratti come piccoli adulti,  con gli stessi abiti e persino lo stesso volto. Non erano mai raffigurati da soli segno che la loro individualità non è contemplata. Nella festa selvaggia di Brueghell i bambini mangiano e bevono in mezzo a uomini e donne che si rincorrono senza controllo. É solo in età moderna  che compaiono i primi ritratti di bambini, da soli o in gruppo e con sembianze infantili, mentre giocano fra loro. Dunque nel medioevo l'infanzia era sostanzialmente ign...

La filosofia è necessaria: il metodo zetetico.

L’insegnamento della filosofia, soprattutto nella scuola, si colloca da sempre in un equilibrio delicato tra trasmissione di contenuti storico-dottrinali e formazione di un’autentica capacità di pensare. Nella tradizione pedagogica moderna, Immanuel Kant ha formulato un principio che è diventato un riferimento imprescindibile: “la filosofia non si può insegnare; si può solo insegnare a filosofare” . Questa affermazione, apparentemente paradossale, racchiude un’idea decisiva: la filosofia non è un insieme di nozioni da memorizzare, ma un’attività, un esercizio continuo dello spirito critico. Secondo il detto kantiano per cui "la filosofia non si può insegnare: si può solo insegnare a filosofare", la filosofia deve avviare l'allievo all'esercizio delle capacità razionali partendo dall'esperienza quotidiana, dall'analisi dei problemi che nascono dalla vita, dal rapporto quotidiano con il mondo, e interpretarli come questioni più generali. Una interrogazione con...

Romeo e Giulietta : quando l'amore incrocia l'ombra della morte.

Romeo e Giulietta è, insieme all'Amleto, la più rappresentata delle tragedie shakespeariane, e probabilmente la prima a essere rappresentata fuori dai confini del Regno Unito, nel 1604 in una città della Baviera (Germania). Il Globe, vero teatro shakespeariano, sarebbe stato costruito  nel 1599  e la compagnia di fiducia del Bardo, la Lord Chamberlain’s Men (servi del Lord Ciambellano), mise in scena la tragedia (1597) con probabilità al The Curtain, teatro londinese a quel tempo molto in voga nel sobborgo di Shoreditch, una zona anarchica, selvaggia, ma anche incredibilmente gioiosa. All’epoca gli spettacoli erano annunciati da una didascalia posta all’ingresso del teatro accompagnata da uno stendardo: nero per le tragedie, bianco per le commedie e rosso per le rappresentazioni storiche.  La trama di Romeo e Giulietta non era una novità  perché  l’autore si era ispirato a The tragical history of Romeus and Juliet  di Arthur Brooke del 1562. Gli attori...