Cinema che passione: Quel che sapeva Maisie

Il film Quel che sapeva Maisie è un adattamento contemporaneo del romanzo omonimo di Henry James del 1890. All’epoca James trattava un argomento nuovo e controverso: affrontare gli effetti del divorzio sui bambini. Il romanzo è ambientato nel periodo tardo vittoriano e incentrato sul matrimonio fallito di una coppia di irresponsabili borghesi, Ida e Beale, a cui è affidata la custodia congiunta della loro figlia di sei anni  Maisie.  Entrambi i genitori si risposano.  Sono proprio la nuova moglie e il nuovo marito ad avvicinarsi a Maisie più che i suoi veri genitori. 
Ambientato a Manhattan nel ventunesimo secolo, il film co-diretto da Scott McGehee e David Siegel segue gli eventi attraverso gli occhi immensamente espressivi della piccola Maisie, (interpretata da Onata Aprile), mentre cerca di interpretare il comportamento spesso incomprensibile degli adulti che la usano come una pedina nella guerra che conducono l’uno contro l'altro.
Sua madre Susanna (Julianne Moore) è una rock star, incline all’auto commiserazione, che sta lavorando su un nuovo album. Suo padre Beale (Steve Coogan) è un mercante d’arte britannico, sempre a telefono. I loro argomenti viziosi sono costanti rumori di fondo nella vita di Maisie, mentre colora con i pastelli o mentre gioca. Egoisti, superficiali, vendicativi, duri, dediti al lavoro e a trovare scuse plausibili per trascurare la figlia, i genitori di Maisie sono pervasi da una egocentrica follia. In questa bruttezza terrificante, Maisie stabilisce un legame affettuoso con Lincoln il nuovo marito di sua madre. Lincoln è un ragazzo giovane, un gigante buono,  che fa il barista e che sembra prendere in considerazione le reazioni della bambina.  Il legame che il suo nuovo marito stabilisce con la figlia attira la gelosia di Susanna che rivendica il diritto biologico di essere stimata come madre, ma i cui gesti d'amore  non sembrano dettati da una interiorità affettuosa quanto piuttosto da un intento manipolativo.
Steve Coogan, che interpreta il padre di Maisie, nelle poche scene in cui appare, è il ritratto di un ego narcisistico illimitato, che riempie la figlia di doni e promesse per poi sparire in viaggi d’affari per mesi e mesi. Dopo la rottura con Susanna, Beale sposa Margo (Joanna Vanderham), che era stata la tata di Maisie  e che comunque rimane un adulto di riferimento per la bambina.
Tutto il film segue il punto di vista di Maisie  mentre  perde la sua innocenza tra atti palesi di manipolazioni, inganni e abbandoni.  Maisie è in ogni scena:  la telecamera è posta in prossimità del suolo, a livello degli occhi della bambina, sicché gli adulti sono spesso tagliati fuori dall’inquadratura o visto dal basso. Maisie ascolta, origlia, osserva, e cerca di compiacere adulti insensibili della propria bruttezza.
Bellissima la canzone finale Feeling of being di Lucy Schwartz di cui allego il video da Youtube dopo il trailer del film.








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