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Il Conte di Monte Cristo

 

Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, allora Edmond Dantès, alias il Conte di Montecristo, è senza dubbio colui che ha creato una delle ricette più elaborate. Rappresenta uno dei pochi personaggi immaginari capaci di incarnare la legge del taglione pazientemente, con metodo, diligenza, compostezza e crudeltà contro coloro che falsamente lo accusano di complottare con Napoleone per rovesciare Luigi XVIII durante la Restaurazione borbonica, quando Bonaparte, dopo essere fuggito dall'esilio all'Elba con l'aiuto di una complessa rete di sostenitori noti come bonapartisti, marcia su Parigi in quella che sarebbe stata chiamata la Guerra dei Cento Giorni. Scritto da  Alexandre Dumas in collaborazione con Auguste Maquet, originariamente come romanzo a puntate, Il Conte di Monte Cristo fu pubblicato sul Journal des Débats, un quotidiano francese, dal 28 agosto 1844 al 15 gennaio 1846.  Fu poi pubblicato come romanzo completo nel 1846.  Da allora, il romanzo è stato tradotto in più lingue ed è diventato un classico della letteratura francese, e il suo protagonista, insieme a poche altre figure vendicative della letteratura, è entrato di fatto a far parte della nostra memoria collettiva.



Chi è il Conte di Monte Cristo?

Nel 1815, il secondo ufficiale del mercantile Pharaon, il diciannovenne Edmond Dantès torna al porto di Marsiglia dopo aver preso il comando della nave quando, durante il viaggio, il vecchio Capitano LeClere muore.  Ricco di benedizioni della natura, bello, intelligente e amato da quasi tutti quelli che lo conoscono, Edmond sta per essere nominato capitano della nave e per sposare la sua fidanzata catalana, Mercédès Herrera, Questa vita perfetta, tuttavia, suscita una pericolosa gelosia tra alcuni dei cosiddetti amici di Dantès.  Danglars, il contabile di bordo, è invidioso della nomina a capitano di vascello di cui Edmond è stato insignito; Fernando Mondego è innamorato della fidanzata di Dantès e quindi brama il suo successo amoroso; il suo vicino Caderousse è semplicemente invidioso del fatto che Dantès sia molto più fortunato di lui nella vita. Insieme, questi tre uomini redigono una lettera in cui lo accusano di tradimento. C'è del vero nelle loro accuse: come favore al suo capitano recentemente scomparso, Dantès, dopo una fugace tappa all’isola d’Elba, sta portando una lettera di Napoleone a un gruppo di simpatizzanti bonapartisti a Parigi. Sebbene Dantès stesso non abbia inclinazioni politiche, l'impresa è sufficiente per incriminarlo di tramare contro la monarchia. Il giorno del suo matrimonio, Dantès viene arrestato come bonapartista dal sostituto procuratore Villefort che scoperto il complotto di cui è vittima è pronto a liberarlo. Quando però Edmond rivela che il nome dell'uomo a cui avrebbe dovuto consegnare la lettera di Napoleone è Noirtier, Villefort, terrorizzato che qualsiasi conoscenza pubblica delle attività bonapartiste del padre possa ostacolare le sue ambizioni, strappa la lettera e decide, senza un vero processo e una vera difesa, di mandare Dantès in prigione ad eternum (a vita) al famigerato Château d'If per essere certo del suo silenzio.  In questa fortezza costruita sotto Francesco I nel 1529 sull'Isola del Diavolo dove sono tenuti i prigionieri politici più pericolosi, Edmond Dantès per molti anni a malapena sopravvive nella sua minuscola cella isolata, conosciuto solo prt il suo numero, Prigioniero 34. Perde quasi la testa e la voglia di vivere finché un giorno sente un compagno di prigionia scavare lì vicino. Anche lui inizia a scavare e presto incontra l’abate Faria, un prete e intellettuale italiano che lo trasforma in un uomo istruito. Conscio dell'infamia che colpisce il suo compagno di prigione, Faria gli consegna il segreto del famoso tesoro nascosto sull'isola di Montecristo e gli spiega come trovarlo se mai dovesse riuscire a evadere. Quando Faria muore, Dantès si nasconde nel sudario dell'abate, pensando che verrà seppellito e che si scaverà una via d'uscita. Invece viene gettato in mare e riesce a liberarsi e a nuotare verso la libertà. Viene raccolto da una nave di contrabbandieri a cui si unisce finché non riesce a localizzare l'isola dove è nascosto il tesoro. Quando finalmente lo scopre è sbalordito dall'immensità della sua ricchezza, e quando riemerge nella società è ricco e irriconoscibile. Si reiventa nelle vesti del potente, pericoloso e seducente Conte di Montecristo di ritorno dalla morte per giudicare i vivi. Si guadagna la fiducia degli ambienti di potere dove gravitano tutti coloro che lo hanno privato della felicità e trascorre i successivi dieci anni pianificando meticolosamente la vendetta sugli individui responsabili della sua incarcerazione e delle conseguenze di tale prigioniaDurante i quattordici anni di prigione infatti la sua vita è cambiata in modo irrevocabile: gli anni della sua giovinezza sono perduti; suo padre è morto in miseria. Mercédès, la sua promessa sposa, credendolo perduto per sempre, ha sposato Fernando, il suo acerrimo rivale, e gli ha dato un figlio. Indossando una miriade di travestimenti, Dantès scatena il caos tra coloro che gli hanno fatto del male smantellando le loro vite pezzo per pezzo, ma nel perseguire questo suo obiettivo inevitabilmente causa scompiglio e devastazione anche  tra gli innocenti... compreso se stesso.



L'eredità di Monte Cristo.

Fin dalla sua prima pubblicazione nel 1844, "Il conte di Montecristo" è diventato un classico della letteratura e ha influenzato innumerevoli opere letterarie. La sua esplorazione di temi come la felicità e il denaro, la giustizia al servizio dei potenti, l'ingiustizia verso i più deboli, il potere e i suoi eccessi, la forza devastante del sentimento di vendetta e il perdono continua a essere argomento di discussione e dibattito nella società contemporanea. Il romanzo offre lezioni senza tempo sull'esperienza umana e sul potere di scelta, rendendolo una lettura obbligata per chiunque sia interessato a esplorare le profondità della psiche umana. Dalla  morte del suo autore avvenuta il 5 dicembre 1870, l'opera di Alexandre Dumas è sopravvissuta brillantemente agli anni. Il romanzo è stato anche adattato in numerosi film, programmi televisivi e produzioni teatrali, consolidando ulteriormente il suo posto nella cultura popolare.







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