La dodicesima notte

"Che paese è questo" chiede Viola nell'opera teatrale di Shakespeare La dodicesima notte. "Questa è l'Illyria, signora", risponde il suo capitano  dopo che la loro nave è stata affondata nelle acque del mare. Inizia così la più perfetta delle commedie  di William Shakespeare ricca di musica, triangoli amorosi e fluidità di genere. Una miscela di  inganni e travestimenti, in cui però tristezza e allegria sono spinte a estremi cechoviani. Scritta intorno allo stesso anno di Amleto, La dodicesima notte nonostante sia una commedia, è intrisa di cupi temi esistenziali: la morte, la separazione, la profondità del dolore e l'umiliazione dell'amore. Tutto è ben strutturato: il modo in cui le trame si intrecciano, il modo in cui tutti sembrano innamorarsi l'uno dell'altro.

Trama

Viola naufraga sulle coste dell'Illiria e sbarca con l'aiuto di un Capitano. Ha perso i contatti con suo fratello gemello, Sebastian che crede sia annegato. Con l'aiuto del Capitano, si traveste da giovane sotto il nome di Cesario ed entra al servizio del duca Orsino, presunto leader sociale e politico di questo paese, che trascorre il suo tempo sospirando e ascoltando canzoni d'amore.  Il duca Orsino è innamorato di Olivia che piange la recente morte di suo padre e suo fratello. Si rifiuta di stare in compagnia di uomini o accettare proposte d'amore o di matrimonio da chiunque, compreso il Duca, fino a quando non siano trascorsi sette anni. Il duca Orsino usa quindi Cesario come intermediario per professare il suo amore appassionato davanti a Olivia che il lutto ha allontanato da lui e dal mondo. Olivia si innamora di Cesario senza rendersi conto che in realtà è una ragazza e in questo modo la lady avvolta nel nero, con la sua piccola bocca macchiata di scuro come una bacca amara, si rende viva di nuovo alla possibilità della felicità. Intanto Viola si è segretamente innamorata del Duca Orsino che a sua volta ama Olivia che ama a sua volta Cesario/Viola. Il maggiordomo di Olivia, Malvolio ha ambizioni segrete di sposare Olivia e diventare conte. È un puritano in tutto e per tutto, rigido e corretto, scortese e prepotente sia con gli altri servitori di Lady Olivia, l’intelligente Maria, Fabiano (che Malvolio ha fatto cadere in disgrazia con Olivia raccontandole alcuni misfatti commessi da Fabiano) e Feste il giullare, sia con lo zio di Olivia e l’amico di questi, Sir Toby Belch e Sir Andrew che non fanno altro che scherzare, ballare fino all'alba, consumando "torte e birra". Per vendicarsi tutti questi personaggi progettano la sua caduta: lo ingannano con una lettera contraffatta (scritta in realtà da Maria) facendogli credere che la contessa Olivia voglia sposarlo. Gli viene fatto credere che lei lo amerà di più se indossa calze gialle con reggicalze incrociate (colore e moda che Olivia invece detesta) e se sorride di più. Mentre gironzola gioioso con le calze gialle e le giarrettiere incrociate che pensa soddisferanno Olivia, alla ricerca di un sogno che tutti, tranne lui, sanno essere falso, Malvolio diventa anche pietoso. Il risultato, infatti, è che Olivia pensa che sia pazzo. 


La balbettante e svolazzante Olivia di Mark Rylance è squisita in questa produzione totalmente al maschile dello Shakespeare Globe Theatre del 2012/2013. Fluttuando sul palco intessuta di luce stellare, l'aristocratica elisabettiana in lutto che piange la morte degli uomini della sua famiglia, nasconde la sua incertezza dietro il protocollo, sussulta davanti alla vita reale (il pazzo bevitore zio Toby, il presuntuoso e impopolare Malvolio)  ed è lasciata completamente senza fiato dal suo incontro con Viola/Cesario in virtù del quale la sua nobile arroganza si sgretola. Data una prospettiva romantica eloquente e moderatamente attraente, abbandona in un istante il voto di sette anni di lutto e insegue Cesario senza riguardo né per la propria dignità né per le inclinazioni dell'amato.




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