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Visualizzazione dei post da novembre, 2025

Che cosa significa davvero avere coscienza di classe

  In un’epoca in cui la parola “classe” sembra appartenere più ai manuali di storia che alla vita quotidiana, riflettere sulla coscienza di classe può apparire anacronistico. Eppure, dietro questa espressione si nasconde una forma di percezione collettiva che parla direttamente alla nostra esperienza contemporanea: la solitudine competitiva, la frammentazione sociale, l’incapacità di immaginare alternative. Tornare a Marx ed Engels, ma anche a voci letterarie come Meridel Le Sueur, significa riscoprire un modo diverso di guardare alle relazioni umane: non come incontri tra individui isolati, ma come momenti di un unico respiro comune. La coscienza di classe, prima che teoria politica, è una sensibilità: un sentire condiviso che permette di riconoscersi, comprendere e agire insieme.  Coscienza di classe: riconoscersi, comprendere, agire Se ci poniamo la domanda “Cos’è la coscienza di classe?” , possiamo partire da ciò che Marx ed Engels scrivono in Ideologia tedesca : la lingu...

Platone e il mondo delle Idee: perché la realtà che vedi non è tutta la realtà

  Platone e il mondo delle Idee: perché la realtà che vedi non è tutta la realtà C’è un uomo incatenato in una caverna. Davanti a sé vede solo ombre proiettate sul muro, e crede che quella sia la realtà. Poi, un giorno, si libera e scopre che dietro di lui c’è la luce del sole, e che tutto ciò che pensava vero era solo un riflesso. È la celebre allegoria della caverna di Platone, e non è solo una storia antica: è una metafora di come viviamo ancora oggi. Circondati da immagini, opinioni, schermi, spesso scambiamo le ombre per verità. Chi era Platone Platone nasce ad Atene nel 428 a.C. in una famiglia aristocratica, in un periodo in cui la democrazia ateniese era già ben radicata. Fu allievo di Socrate (quello del “so di non sapere”) e maestro di Aristotele , e fondò l’ Accademia di Atene , la prima vera scuola di filosofia della storia. La morte del suo maestro Socrate, condannato proprio da quella democrazia che Platone conosceva bene, lo spinse a diffidare delle decisioni ...

Le figlie di Prometeo: Mary Wollstonecraft e Mary Shelley, due vite contro il destino

  Le figlie di  Prometeo : Mary Wollstonecraft e Mary Shelley, due vite contro il destino C’è qualcosa di profondamente contemporaneo nel fascino che continua a circondare Mary Shelley e sua madre, Mary Wollstonecraft.  Due donne, due epoche, un filo rosso: l’idea che la libertà femminile nasca solo nel momento in cui si osa sfidare l’ordine stabilito, che sia quello della società, della scienza o di Dio stesso. La madre: Mary Wollstonecraft, la “iena in sottoveste” Quando nel 1792 Mary Wollstonecraft pubblica A Vindication of the Rights of Woman, la società inglese la etichetta come un mostro. Horace Walpole la definisce con disprezzo “una iena in sottoveste”, mentre altri la considerano una donna “innaturale”, colpevole di pensare troppo e di amare male. Eppure, nel suo manifesto, Wollstonecraft chiede qualcosa di semplice e rivoluzionario: che le donne vengano trattate come esseri razionali, capaci di educarsi e di partecipare alla costruzione del ...

Resilienza: la fragilità che ci salva

Resilienza: la fragilità che ci salva “Ciò che è flessibile e cedevole vincerà ciò che è rigido e forte.” Lao Tzu, Tao Te Ching  Un concetto abusato, una virtù dimenticata “Resilienza” è una parola che ha invaso il linguaggio del nostro tempo. La si pronuncia come un talismano, come se bastasse nominarla per diventare più forti. Politici, psicologi, aziende, educatori: tutti la evocano, spesso riducendola a un sinonimo di “resistenza” o “durezza mentale”.  Eppure, il significato originario del termine, dal latino resilire   “rimbalzare”  ci invita a una comprensione più sottile.  Rimbalzare non è restare fermi, non è opporre un muro: è ritornare alla vita dopo l’urto, trovando una nuova forma d’equilibrio. La resilienza non è un’armatura che ci difende dal dolore, ma un’arte di convivere con esso senza lasciarsene distruggere. Oltre l’armatura: la vulnerabilità come radice della forza Il nostro tempo, ossessionato dal controllo e dall’efficienza, tende a identif...

Il filosofo dell’angoscia: cosa possiamo imparare oggi da Kierkegaard

Il filosofo dell’angoscia: cosa possiamo imparare oggi da Kierkegaard In un’epoca in cui l’ansia e l’incertezza sembrano dominare le nostre giornate, rileggere Sören Kierkegaard significa riscoprire un pensatore che ha avuto il coraggio di guardare in faccia la sofferenza umana. Il filosofo danese, vissuto nell’Ottocento, non si è limitato a scrivere di angoscia: l’ha vissuta, analizzata e trasformata in una via per comprendere la libertà e la fede. La sua filosofia nasce dal dolore, ma non si ferma al dolore — invita ognuno di noi a confrontarsi con la propria interiorità per trovare, proprio lì, un senso più autentico dell’esistenza. Sören Kierkegaard aveva sperimentato molte sofferenze nella sua vita relativamente breve. All'età di 25 anni aveva perso in rapida successione entrambi i genitori e cinque dei suoi sei fratelli. Poiché la sua salute era stata sempre cagionevole, credeva che non sarebbe vissuto a lungo, e sentiva che una maledizione gravava sulla sua famiglia dop...

La Vita Come Illusione: "The Truman Show" e l'Allegoria della Caverna di Platone

  La Vita Come Illusione: "The Truman Show" e l'Allegoria della Caverna di Platone Il film The Truman Show è un'affascinante riflessione sulla realtà, sulla percezione e sulla libertà individuale. La storia di Truman Burbank, un uomo che vive una vita apparentemente perfetta in una cittadina idilliaca, è infatti un'allegoria potente e, in molti casi, inquietante di come possiamo essere ingannati dalla realtà che ci circonda. Truman, sin dalla nascita, è il protagonista inconsapevole di un esperimento televisivo globale. La sua intera vita è stata messa in scena, sotto gli occhi di milioni di telespettatori, con la complicità delle persone che lo circondano, tra cui la sua famiglia, la sua "moglie" e il suo "migliore amico", tutti attori che recitano una parte in un mondo artificialmente costruito. Questo mondo è un gigantesco studio cinematografico a forma di cupola, in cui ogni aspetto della sua vita è monitorato e manipolato per il divertim...

Liberarsi dalla prigione della mente: un viaggio verso la libertà interiore

  Liberarsi dalla prigione della mente: un cammino verso la libertà interiore Il Buddha ha avuto una comprensione sorprendentemente acuta della psicologia umana. Egli ha riconosciuto che la sofferenza psicologica è una parte inevitabile della nostra esperienza quotidiana. Non si tratta solo di quando affrontiamo dolori o perdite evidenti, ma anche del modo in cui la nostra mente si condiziona, si restringe e si modifica a causa delle esperienze passate e delle abitudini radicate. In effetti, viviamo in una sorta di "prigione mentale", una prigione che costruiamo e ricostruiamo continuamente, spesso senza esserne consapevoli. I nostri pensieri, emozioni e percezioni sembrano solidi e definitivi, ma la realtà è che la nostra mente, invece di essere un alleato, diventa una limitazione. Ci dice chi siamo, cosa dovremmo essere, cosa ci manca e cosa ci è dovuto, riducendo così la nostra libertà e il nostro benessere. Ti è mai capitato di sentirti intrappolato dai tuoi stessi pen...